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Briciole di pane

La logistica si mette in rete

Confindustria lancia l'idea di una piattaforma unica a Nord Ovest

Milano, 31 maggio 2011 - Il traffico merci 2010 nei tre grandi interporti del Piemonte ha superato 20 milioni di tonnellate. Dato che cresce di altre 250 mila tonnellate se si aggiungono le performance di Mortara (Pavia) e Vado Ligure (Savona). Quasi 7 milioni di superfici già attrezzate e una serie di piani di sviluppo che, da Rivalta Scrivia a Novara, porteranno al raddoppio e in alcuni casi anche al quadruplicamento degli spazi attualmente disponibili. Sono elevate le potenzialità operative della piattaforma logistica unica del Nord Ovest, il grande progetto di macroarea spinto da Confindustria Piemonte e appoggiato dal sottosegretario ai Trasporti, il piemontese Bartolomeo Giachino, che sta lavorando sul fronte del fondamento normativo, con la riforma degli interporti. Tutto nella convinzione che - anche in seguito alla travagliata e litigiosa esperienza di Slala (la cabina di regia logistica del basso Piemonte) - non ci sia più tempo per visioni campanilistiche. Ogni anno, il costo dell'inefficienza nella movimentazione merci grava, secondo le stime dalla commissione tecnica della consulta dell'autotrasporto, per 12 miliardi l'anno sulla macroregione, Lombardia compresa. Di questi, 3,8 miliardi pesano sul Piemonte e 1,2 sulla Liguria. Con le azioni di miglioramento dell'efficienza e snellimento previste dal Piano nazionale della Logistica 2011-2020, il Governo conta di recuperare 1,2 miliardi sul territorio nordoccidentale, compresa l'area lombarda. Ma non basta. La politica deve saper guardare oltre, dicono da più parti. E, fra le realtà che già operano sul territorio, collegate spesso dalle partecipazioni azionarie, l'idea di una rete di macroarea trova ampio consenso. « Lancetta è ottimizzare le energie del sistema», commenta Mauro Chiotasso, amministratore delegato del Centro intermodale di Novara, 10 milioni di tonnellate di merci movimentate nel 2010, quasi un milione di mq di superfici attrezzate e al centro di un accordo con gli enti locali per il quadruplicamento delle aree. «Anche il discorso della retroportualità - continua - deve essere affrontato in questa logica. Non esiste un'unica piattaforma di riferimento per le banchine liguri, ma più snodi di appoggio, che devono essere utilizzati sulla base delle vocazioni e delle destinazioni delle merci. Compresi quelli della Lombardia, il cui coinvolgimento è imprescindibile». Concorde la visione di Rivalta Scrivia. «Il Nord Ovest presenta grandi potenzialità - fa notare Roberto Arghenini, ad dell'interporto, che sta sviluppando anche la realtà del Rivalta Terminal Europa, per un totale di 7,5 milioni di merci movimentate nel zo1o, una crescita costante nei numeri e la prospettiva di un raddoppio di Rta entro il 2012 —. L'idea di creare sinergie vale a livello locale, nazionale ed europeo. Se il progetto sarà ben coordinato, nell'ambito delle priorità che emergeranno e per risolvere le eventuali limitazioni, credo abbia le carte in regola per funzionare. Magari sotto lo stesso coordinamento di Slala, che spero -stia attraversando solo uno stop temporaneo, visto che raggruppa al suo interno tutti gli enti impegnati nella governance del territorio». Semaforo verde arriva infine da Torino, dove lo sviluppo di Sito Orbassano guarda all'arrivo della Tav e dove si accavallano molteplici realtà, dallo scalo merci al Terminal Italia, all'autostrada Ferroviaria Alpina. «La concezione della pianificazione strategica in termini di macro aree logistiche - afferma Daniela Ruffino, presidente da poche settimane - asseconda un principio ormai consolidato a livello mondiale di concentrazione dei flussi logistici e di razionalizzazione dei trasporti. Anche nel Nord Ovest l'integrazione è la chiave di lettura».

Maria Chiara Voci - Il Sole 24 Ore