La Siena-Firenze e la Fi-Pi-Li rimesse a nuovo con i pedaggi
Via libera della Regione all'intesa con ministero dei trasporti e Anas. Serviranno quasi 2 miliardi
Firenze, 6 luglio 2012 – Alla fine dell'estate si saprà come diventeranno le due grandi arterie che uniscono Firenze alla costa e a Siena. Le ipotesi sono varie, l'unica certezza è che i soldi necessari saranno trovati coi pedaggi. Lunedì, infatti, su proposta dell'assessore ai trasporti Luca Ceccobao la giunta regionale ha approvato la delibera con lo schema d'accordo che la Regione s'appresta a firmare col ministero dei trasporti e delle infrastrutture e con Anas «per gli interventi di adeguamento e messa in sicurezza della sgc Firenze Pisa Livorno e del raccordo autostradale Firenze Siena».
Il percorso
L'intesa prevede tempi stretti. Entro 15 giorni dovrà riunirsi il tavolo tecnico al ministero e entro un mese questo accordo sarà trasformato in una vera e propria convenzione fra Regione e Anas che a sua volta, poi, avrà tre mesi di tempo per presentare gli studi di fattibilità. E che a dimostrare che questo sia un processo oramai innescato e non solo più una buona intenzione ci sono anche i soldi (300mila euro) che la Regione ha già tirato fuori per pagare lo studio di Anas sulla Fi-Pi-Li. In pratica a Anas assieme alla "sua" Firenze-Siena (che non è mai passata sotto la competenza regionale) viene affidato anche il compito di dire se e come si potrà trasformare la Firenze-Pisa-Livorno che è invece una strada regionale (che la Regione a sua volta a ha dato in gestione, a seguito di un accordo con le tre province di Firenze, Pisa e Livorno, alla Provincia di Firenze). Ma il disegno di Anas non sarà "a mano Ibera". Nell'accordo infatti ci sono varie ipotesi sulla cui fattibilità Anas dovrà lavorare. Si va da interventi minimali a vere e proprie trasformazioni totali. Ad esempio la Fi-Pi-Li potrà diventare una vera e propria autostrada, l'Autopalio no.
Fi-Pi-Li
Per la Firenze-Pisa-Livorno lo studio di fattibilità dovrà prevedere queste 4 possibilità. 1a ipotesi: ci sarà un Global Service (simile a quello che c'è ora a guida della Provincia di Firenze) col compito di mettere a posto la strada (manutenzione ordinaria e straordinaria) e di realizzare gli interventi per la messa in sicurezza. Le risorse saranno ricavate dai pedaggi sui mezzi pesanti e dalle multe degli autovelox e in questo caso ci potrebbe essere l'esazione diretta da parte della Regione. 2a possibilità: la strada in concessione, in questo caso chi la gestirà dovrà fare nei primi tre anni per la messa in sicurezza e si ripagherà con i pedaggi sempre solo sui mezzi pesanti e incasserà anche le multe degli autovelox. 3a "strada" imboccabile: attraverso un project financing viene cambiata e diventa una strada di tipologia B, cioè extraurbana principale dove il limite è di 110km all'ora, da Firenze fino al bivio Livorno-Pisa. In questo caso ci sarà il pedaggio per tutti gli automobilisti ma con «forme di esenzione e agevolazione per pendolari e residenti». L'ultima ipotesi infine è quella dell'autostrada vera e propria, da realizzarsi sempre nel tratto da Firenze fino al bivio Livorno-Pisa e sempre tramite project financing a suo volta finanziato dai pedaggi. In questo caso però le esenzioni e le agevolazioni per pendolari e residenti dovranno essere «compatibili con le norma vigenti». Dentro a questa ipotesi però è inserita anche la «potenziale» integrazione fra Fi-Pi-Li con la Bretella Lastra a Signa-Prato. Quella tante volte promessa, per cui la Regione tirò fuori anche 29 milioni di euro e su cui c'è un'inchiesta della magistratura. Un progetto fallito che però lo stesso presidente Rossi lo scorso aprile in Consiglio regionale aveva garantito che avrebbe rilanciato legandone i destini alla nuova Fi-Pi-Li. In pratica se andrà in porto l'ultima ipotesi ci sarà un collegamento autostradale diretto da Prato all'Empolese-Valdelsa e al comprensorio del Cuoio e alla Valdera.
La Siena-Firenze
Tre le ipotesi per l'Autopalio. La prima prevede che sia Anas a predisporre un programma di interventi in più anni (con un investimento iniziale di 20 milioni che Anas ha già) per l'asfaltatura, i cartelli e l'installazione di sistemi di pedaggio, la messa in sicurezza e la manutenzione ordinaria e straordinaria. Le risorse a Anas saranno garantite dai pedaggi solo per i mezzi pesanti e dalle multe degli autovelox. Seconda possibilità che la strada sia data in concessione a terzi che incasseranno pedaggi (solo dai mezzi pesanti) e multe per fare gli interventi necessari. Terza ipotesi, infine, che anche la Siena-Firenze sia trasformata con un project financing in una strada di tipo B (extraurbana - limite a 110km orari) e che i lavori siano finanziati dai pedaggi «prevedendo forme di esenzione e agevolazione per pendolari e residenti». Del resto quando il Governo Berlusconi mise il pedaggio, la Regione fu chiara: prima i lavori, poi l'obolo.