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Le infrazioni al volante uniscono l'Europa: caccia ai trasgressori

Passo avanti nella cooperazione per la sicurezza stradale

Milano 24 marzo 2011 - Il Consiglio dell'Unione europea ha adottato una proposta di direttiva che sarà inviata al Parlamento per la seconda lettura. L'obiettivo è facilitare lo scambio di informazioni fra i paesi membri in caso di infrazioni stradali commesse da un'automobile immatricolata regolarmente in uno stato dell'Unione, per consentire che le sanzioni vadano a buon fine. Gli stati dovranno consentire l'accesso ai dati di immatricolazione dei veicoli in modo che il proprietario dell'auto che ha commesso l'infrazione o chi per lui possa essere identificato. Il passo successivo sarà la comunicazione diretta all'interessato dell'infrazione commessa e la sanzione comminata in base al diritto nazionale. La direttiva, per il momento, non riguarda Danimarca, Irlanda e Regno Unito. L'elenco delle infrazioni che possono essere contestate comprende eccesso di velocità, guida in stato d'ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti, guida senza cintura di sicurezza o senza casco, circolazione su tratte vietate come corsie di emergenza o riservate al trasporto pubblico, attraversamento con il semaforo rosso e utilizzo improprio dei telefoni cellulari. Un ulteriore passo avanti nella cooperazione per la sicurezza stradale in Europa. Dal 2003 la Polizia stradale italiana aderisce all'organizzazione internazionale denominata «Tispol» che mira alla riduzione del 50% degli incidenti stradali entro il 2020, attraverso operazioni internazionali congiunte di contrasto delle violazioni e campagne tematiche in tutta Europa all'interno di specifiche aree strategiche. L'ultima operazione congiunta è stata la campagna «Seatbelt» che si è tenuta nella prima metà di marzo per sensibilizzare all'uso delle cinture di sicurezza.
(Fonte: Finanza e Mercati)