Via libera della Regione alla seconda canna del Frejus, "Ma camion contingentati"
Sitaf studierà le modifiche, i sensi di marcia in due diversi tunnel sono più sicuri
Torino, 1° giugno 2012 – La regione cambia idea ed è pronta a dare il suo via libera al raddoppio del Frejus. «A patto però che siano contingentate le emissioni tossiche e i passaggi dei camion» spiega subito l'assessore ai Trasporti Barbara Bonino che sottolinea che «sdoppiare il traffico non significa raddoppiarlo». La settimana scorsa l'assessore ha partecipato al vertice parigino tra i due governi, al termine della quale Sitaf, società che gestisce il tunnel, ha ricevuto l'incarico di modificare il progetto per trasformare quella che era nata come una galleria di sicurezza in una destinataal transito dei mezzi. «Nei mesi scorsi una commissione di esperti in sicurezza stradale ha studiato gallerie e strade — spiega Bonino — e il risultato è che le gallerie più sicure sono quelle doppie, in cui ogni tunnel ha un senso di marcia. Siamo quindi d'accordo a fare uno studio per capire se «doppio» il Frejus sarà più sicuro» conclude.
Ora Sitaf studierà le modifiche per sistemi di sicurezza e impianti. I risultati si avranno a ottobre: carte alla mano i due governi decideranno se il nuovo tunnel servirà solo in caso di incidente, oppure se verrà aperto al traffico, come auspica Sitaf. Già scattano le proteste: Antonio Ferrentino, sindaco di Sant'Antonino di Susa e consigliere provinciale di Sel ha presentato un'interrogazione ad Antonio Saitta, presidente dell'ente, la Provincia, che di Sitaf detiene l'8,6 per cento, perchè l'eventuale decisione di «separa re le direzioni di marcia in due gallerie sia accompagnata da prowedimenti per bloccare il numero di passaggi di mezzi pesanti in Valsusa. Se così non fosse questo sarebbe l'unico valico alpino in cui, tra treno e autostrada, si passa senza limiti e distinzioni. I soci pubblici di Sitaf, che sono la maggioranza, devono farsi sentire per evitarlo».
Mette le mani avanti l'ad Sitaf, Gianni Luciani, che in questi mesi non ha mai nascosto la volontà di ottenere il raddoppio del tunnel: «Non è una decisione che spetta a noi, ma ai governi».
Ora Sitaf studierà le modifiche per sistemi di sicurezza e impianti. I risultati si avranno a ottobre: carte alla mano i due governi decideranno se il nuovo tunnel servirà solo in caso di incidente, oppure se verrà aperto al traffico, come auspica Sitaf. Già scattano le proteste: Antonio Ferrentino, sindaco di Sant'Antonino di Susa e consigliere provinciale di Sel ha presentato un'interrogazione ad Antonio Saitta, presidente dell'ente, la Provincia, che di Sitaf detiene l'8,6 per cento, perchè l'eventuale decisione di «separa re le direzioni di marcia in due gallerie sia accompagnata da prowedimenti per bloccare il numero di passaggi di mezzi pesanti in Valsusa. Se così non fosse questo sarebbe l'unico valico alpino in cui, tra treno e autostrada, si passa senza limiti e distinzioni. I soci pubblici di Sitaf, che sono la maggioranza, devono farsi sentire per evitarlo».
Mette le mani avanti l'ad Sitaf, Gianni Luciani, che in questi mesi non ha mai nascosto la volontà di ottenere il raddoppio del tunnel: «Non è una decisione che spetta a noi, ma ai governi».