L'Italia punta ad investimenti in Turchia
1.600 chilometri per 8 nuovi tratti autostradali
Roma, 20 dicembre 2010 - La Turchia è un paese in pieno boom economico. Il Prodotto interno lordo è cresciuto del 7,5% nell’ultimo anno ed il governo ha un piano di privatizzazioni e di opere pubbliche che spaziano dall’alta velocità ferroviaria alla rete autostradale, dagli ospedali all’energia, e che ha attirato l’attenzione delle principali imprese italiane (Enel, Edison, Astaldi, Finmeccanica e Unicredit).
Anche Atlantia, holding di partecipazioni e strategie di portafoglio nel settore delle infrastrutture e delle rete per la mobilità e la comunicazione, che controlla il 100% del capitale di Autostrade per l'Italia, ed è la maggiore concessionaria di costruzioni e gestione di autostrade a pedaggio in Italia, progetta di partecipare alle gare per le concessioni delle nuove autostrade turche.
Il governo turco metterà sul mercato la realizzazione e la gestione di 8 tratti autostradali, per una lunghezza complessiva di 1.600 chilometri, e due ponti sul Bosforo ad Istanbul. Il settore infrastrutturale si espande parallelamente alle prospettive di crescita dei consumi.
Il traffico è in costante aumento, 15% in più di veicoli che viaggiano sulle autostrade ogni anno, in un paese che cresce e che attira l’attenzione degli investitori esteri. Italiani, in particolare, che vedono in questa nazione giovane una grande predisposizione al consumo e la fretta di inserirsi nel mercato globale di domanda e offerta. La collocazione geografica fa poi della Turchia il ponte ideale tra l’est europeo ed i paesi del Medio Oriente.
Nel settore delle opere pubbliche Astaldi è già in cordata con quattro società locali per la realizzazione in sette anni e la successiva concessione dell’autostrada Istanbul-Izmir. I lavori partiranno il prossimo anno. 6,5 miliardi di dollari di investimento a fronte di ricavi digestione per i successivi 22 anni.