Matteoli: "I lavori non si fermeranno. Proteste? Spero nel buon senso"
Tre domande al ministro Altero Matteoli
Torino, 4 maggio 2011 - «Sono soddisfatto perché anche i sindaci che si sono dichiarati contrari all'opera hanno espresso degli argomenti che si possono comprendere ma che non possono certo bloccare, e non bloccheranno, una decisione che il governo ha già preso e che ieri ha ribadito con forza». Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture, commenta così l'esito del tavolo politico di Palazzo Chigi. Riunione «positiva, in cui abbiamo ribadito la necessità di realizzare quest'opera assolutamente prioritaria per l'Italia e l'Europa».
Il sindaco di Sant'Antonino di Susa, Antonio Ferrentino, lancia l'allarme sul rischio di nuovi problemi sul territorio. Ci sono 24 Consigli comunali contro il Tav e il movimento annuncia la decisione di presidiare la Maddalena. Che cosa farà il governo?
«Quello che deve fare, cioè non si tirerà indietro di fronte ad una scelta strategica per tutto il paese ma con effetti positivi per quel territorio a partire dai venti milioni di euro per l'acquisto di materiale rotabile che saranno sbloccati con l'avvio del cantiere di Chiomonte. Mi auguro il buon senso da parte di tutti ma quèsta volta i lavori non si fermeranno».
Oltre al cantiere, Bruxelles chiede a Roma e Parigi la sottoscrizione di una nuova intesa internazionale. A che punto è la trattativa con la Francia?
«Ci siamo già visti due volte con il mio collega francese e presto ci rivedremo (probabilmente il 24 maggio, ndr). Stiamo trattando. Il nostro obiettivo è di riequilibrare la percentuale di pagamento dei costi tra i due stati, modificando la ripartizione delle spese decisa nell'accordo del 2004».
La scelta di realizzare il progetto per fasi è collegata a questo problema? «No. Si tratta di due problemi distinti. Nell'arco di due mesi avremo la disponibilità del progetto preliminare dell'opera. Per la Valsusa ci saranno altri investimenti di accompagnamento al Tav. Quando partiranno i lavori del cunicolo esplorativo della Maddalena sbloccheremo i venti milioni, una prima tranche a cui dovrà seguire l'applicazione dell'intesa firmata con la Regione che prevede investimenti complessivi per 200 milioni».
Il sindaco di Sant'Antonino di Susa, Antonio Ferrentino, lancia l'allarme sul rischio di nuovi problemi sul territorio. Ci sono 24 Consigli comunali contro il Tav e il movimento annuncia la decisione di presidiare la Maddalena. Che cosa farà il governo?
«Quello che deve fare, cioè non si tirerà indietro di fronte ad una scelta strategica per tutto il paese ma con effetti positivi per quel territorio a partire dai venti milioni di euro per l'acquisto di materiale rotabile che saranno sbloccati con l'avvio del cantiere di Chiomonte. Mi auguro il buon senso da parte di tutti ma quèsta volta i lavori non si fermeranno».
Oltre al cantiere, Bruxelles chiede a Roma e Parigi la sottoscrizione di una nuova intesa internazionale. A che punto è la trattativa con la Francia?
«Ci siamo già visti due volte con il mio collega francese e presto ci rivedremo (probabilmente il 24 maggio, ndr). Stiamo trattando. Il nostro obiettivo è di riequilibrare la percentuale di pagamento dei costi tra i due stati, modificando la ripartizione delle spese decisa nell'accordo del 2004».
La scelta di realizzare il progetto per fasi è collegata a questo problema? «No. Si tratta di due problemi distinti. Nell'arco di due mesi avremo la disponibilità del progetto preliminare dell'opera. Per la Valsusa ci saranno altri investimenti di accompagnamento al Tav. Quando partiranno i lavori del cunicolo esplorativo della Maddalena sbloccheremo i venti milioni, una prima tranche a cui dovrà seguire l'applicazione dell'intesa firmata con la Regione che prevede investimenti complessivi per 200 milioni».