Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Mobilita', Aci e Legambiente: 12 proposte per la sostenibilita'

Roma, 20 dicembre 2010 - Era il 30 dicembre 1980 quando a Roma venne istituita la prima isola pedonale d'Italia, nell'area del Colosseo. A distanza di trent'anni su 100 centri urbani monitorati da ACI e Legambiente sono 92 i capoluoghi di provincia che dispongono di isole pedonali e sono in media 34 ogni 100 abitanti i metri quadrati riservati esclusivamente ai pedoni.

I comuni di Venezia, Verbania, Cremona e Terni addirittura superano la soglia di 100 metri quadrati ogni 100 abitanti. In occasione del trentennale dell'istituzione della prima isola pedonale, Automobile Club d'Italia e Legambiente presentano "La citta' ai nostri piedi", storia e numeri delle aree chiuse al traffico, condividendo l'esigenza di affrontare in modo incisivo i problemi legati alla mobilita' e al trasporto urbano, aumentando al contempo la sicurezza e la qualita' ambientale delle citta'. In questo senso l'isola pedonale rientra tra le strategie che gli amministratori possono adottare per migliorare la mobilita' urbana. Se ben progettata e ben inserita, infatti, l'isola pedonale ha dimostrato di produrre effetti positivi nell'immediato e sul lungo periodo: da subito una riduzione dei livelli di smog e rumore accompagnato da una crescita del numero di utenti del trasporto pubblico e poi una miglior tutela di monumenti e patrimonio storico-artistico, una valorizzazione turistica, un generale aumento della vivibilita' cittadina. A questo si aggiunge il miglioramento della sicurezza stradale, dal momento che e' nei centri urbani che si verifica il maggior numero di incidenti (piu' di tre quarti del totale), con 1.892 morti e 223.166 feriti nel 2009, pari rispettivamente al 44,7 per cento ed al 72,6 per cento del totale.

"La gestione della mobilita' in ambito urbano e' d'importanza strategica - scrivono ACI e Legambiente - in considerazione del fatto che nelle aree urbane avviene la maggior parte degli spostamenti e che sempre nelle citta' risultano piu' evidenti i fenomeni di congestione, inquinamento derivante dalle diversi fonti e incidentalita' stradale, con pesanti ricadute in termini di costi sociali. E' necessario, pertanto, calibrare le politiche di intervento tenendo presente la funzione e l'uso di tutte le componenti del sistema: le strade e le loro diverse categorie, il trasporto pubblico su ferro e su gomma, i parcheggi pubblici e privati su strada ed in struttura". Tra le proposte di Aci e Legambiente quelle di attivare una authority o cabina di regia nazionale che, attraverso gli strumenti della programmazione e della concertazione tra le diverse componenti pubbliche e private, locali e nazionali, indirizzi in modo uniforme le scelte e le politiche in tema di mobilita' e trasporti, monitorando gli interventi effettuati ai diversi livelli di governo del territorio.

E ancora: emanare una Legge quadro che stabilisca criteri generali per la realizzazione dei nuovi insediamenti urbani, con previsione della Valutazione di Impatto sulla Mobilita' procedura preliminare a qualsiasi intervento urbanistico territoriale, ripensando l'uso del territorio e migliorando l'accesso ai servizi di mobilita'. Ed emanare una norma quadro che stabilisca criteri uniformi in base ai quali le autorita' comunali possano predisporre provvedimenti che limitano la circolazione veicolare. Investire poi risorse finanziarie in un programma strutturale per rendere piu' efficiente e meno inquinante la flotta del TPL, aumentare l'estensione delle corsie preferenziali del TPL e potenziare in tal modo l'accessibilita' ai centri urbani e solo dopo valutare l'introduzione nelle grandi aree del road pricing, definendo criteri uniformi per le politiche tariffarie per l'accesso ai centri delle citta', i cui introiti siano destinati alla mobilita' sostenibile. Tra le altre proposte quelle di finanziare il potenziamento e la realizzazione di parcheggi di scambio e residenziali non su strada, di ampliare il numero e l'estensione delle isole pedonali e delle "zone 30", nonche' la diffusione di sistemi razionali di sosta a pagamento, con tariffe differenziate per zona e orario e imodulare e semplificare il meccanismo del bollo auto, da rapportarsi non piu' alla potenza (kw) ma ai livelli di emissione di CO2 e allo spazio occupato. Infine, realizzare vie verdi, assicurare particolare attenzione agli utenti deboli della strada, promuovere meccanismi di incentivazione per il car-sharing (l'auto in multiproprieta') e il car-pooling (l'utilizzo dell'auto in almeno tre persone) e formare ed educare il cittadino ad un uso responsabile del mezzo privato in ambito urbano, riducendo gli spostamenti con l'automobile se non strettamente necessari (c.d. mobilita' superflua), e promuovendo corsi di guida ecologica (c.d. ecodrive).