Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Oice: l'ingegneria va al maxi-ribasso

A febbraio 2011 calato ancora il valore dei bandi di gara (-68.3%) sul 2010 secondo Oice

Milano, 16 marzo 2011 - Crollo della domanda pubblica nel primo bimestre 2011, ritardo nei pagamenti dei compensi dei progettisti e aumento dei ribassi. E quanto emerge dall'Osservatorio Oice-Informatel di febbraio 2011 che evidenzia come il primo bimestre 2011 si sia chiuso con un -49,1% in valore rispetto al primo bimestre 2010, proseguendo la tendenza fortemente recessiva del mercato degli ultimi sei mesi 2010, con febbraio che segna -68,3% in valore su febbraio 2010. Va considerato che il valore di febbraio 2010 era dovuto al maxi-bando per l'autostrada Brescia-Padova da 66 milioni di euro, al netto del quale nel mese di febbraio 2011 si avrebbe un +2,0%. In ogni caso, anche il confronto con il precedente mese di gennaio risulta negativo: il numero dei bandi aumenta del 14,3%, ma il valore cala del 2,6%; a febbraio 2011 le gare sono state 352 (di cui 39 sopra soglia) per un importo complessivo di soli 30,4 milioni di euro (18,9 sopra soglia). Il ribasso medio sul prezzo a base d'asta, per le gare indette nel 2010, è arrivato al 41,2% (era al 40,4% a fine gennaio), con una aggiudicazione avvenuta all'86% di ribasso su un importo a base di gara di 264.701 euro, aggiudicata quindi per 38.381 euro. Il presidente dell'Oice, Braccio Oddi Baglioni, ha affermato che «i dati del primo bimestre mostrano un quadro non più sostenibile. La necessità del controllo della spesa pubblica non può portare all'eliminazione di un intero settore: è un suicidio economico. Il quadro dell'anno che si è chiuso non fa ben sperare se anche il ministro Matteoli ha dovuto riconoscere, nell'audizione svoltasi il 9 marzo alla Commissione lavori pubblici, che si è provveduto al definanziamento di opere pubbliche per 15 miliardi di euro a causa della necessità di finanziare ammortizzatori sociali: «Sui ritardati pagamenti della p.a.», ha detto, «il problema, gravissimo, non è più sostenibile per le nostre società che si trovano nella paradossale situazione di finanziare i progetti delle amministrazioni, soprattutto locali. Non è possibile che i comuni, vincolati dal patto di stabilità, si rifiutino di pagare i corrispettivi legittimamente richiesti dai progettisti a. fronte di elaborati progettati e approvati e che risulti anche difficile procedere alla cessione dei crediti, operazione che quanto meno potrebbe dare un po’ di ossigeno in questa difficile situazione congiunturale. I’aumento dei piccoli incarichi dà anche il segnale di suddivisioni artificiose di incarichi e; unitamente al ripristino dell'incentivo del 2%, rende in prospettiva sempre più rigido e asfittico il mercato. Se le amministrazioni non hanno risorse c'è ben poco da fare, fermo restando che è nostra opinione che la disciplina dei concorsi contenuta nel Codice e nel nuovo regolamento rappresenti una soluzione equilibrata, Per dare linfa al mercato bisogna immettere risorse, restringere le maglie degli affidamenti in house, approntare un sistema per rendere certificabili i crediti nei confronti della p.a. in maniera che i progettisti-creditori possano cederli e immettere liquidità nelle proprie aziende».

Marco Solaia -Italia Oggi

  Osservatorio Oice: a gennaio l'ingegneria recupera in valore +24,8%