Opere, 60 miliardi da trovare
Realizzato ad oggi solo il 10% del piano infrastrutture
Milano, 27 aprile 2011 - Sessanta miliardi da trovare per realizzare i progetti di infrastrutture strategiche finanziati dal Cipe dal 2001 ad oggi; avviare un programma di potenziamento infrastrutturale dell'edilizia scolastica, attuare il piano carceri, rilanciare il Piano casa; fissare limiti alle riserve e alle opere compensative. È quanto viene prefigurato dal governo nel Documento di economia e finanza 2011 e nell'Allegato infrastrutture 2012-2014. Quest'ultimo, trasmesso alle Camere il 20 aprile, pone in risalto quanto fatto dal governo in questi anni rispetto al passato sul piano della realizzazione delle infrastrutture (fino al 2002 il parco progetti per infrastrutture non superava il 10% mentre oggi supera la soglia del 75%), elencando gli interventi più qualificanti del programma per le infrastrutture strategiche (Pis), dal Mose, in poi, fino ad arrivare all'avvio concreto del Ponte sullo Stretto.
Venendo al capitolo risorse, l'Allegato chiarisce che sul valore globale delle opere del perimetro Cipe (progetti finanziati dal 2001), pari a 132,4 miliardi, attualmente «sono garantiti finanziariamente 72 miliardi»; ne mancano quindi 60. L'Allegato delinea le finalità principali da perseguire: appaltare e cantierare tutto ciò che il Cipe ha fino ad oggi approvato; ricorrere maggiormente alla finanza privata (concessionari) e a fondi europei; dare attuazione al Piano casa, al Piano per l'edilizia scolastica, al Piano per l'edilizia carceraria e per le opere del primo stralcio del programma delle opere piccole e medie; dare vita a un «processo di infrastrutturazione organica del Mezzogiorno», anche in coerenza con l'azione comunitaria.
Per la rete autostradale e stradale, il Def 2011 (di cui l'allegato Infrastrutture rappresenta un approfondimento settoriale) vedrà come strumento attuativo il prossimo decreto legge sullo sviluppo e prevede, sotto il capitolo relativo al Piano nazionale di riforma (Pnr), alcuni interventi di interesse non soltanto per il settore delle infrastrutture, ma anche per quello dell'edilizia, dell'energia e dell'ambiente. Per le opere pubbliche vengono indicate due misure di contenimento della spesa che dovranno essere attuate nel decreto legge sviluppo: l'introduzione di percentuali fisse predeterminate sia per le riserve (che le imprese possono chiedere rispetto a presunti aumenti di costi dell'appalto), sia per le cosiddette opere compensative, che sono spesso la causa di rilevanti aumenti di costi delle opere pubbliche. Il Pnr prevede, inoltre, un programma di potenziamento infrastrutturale dell'edilizia scolastica, che dovrà partire nel 2012, attraverso il quale si procederà alla realizzazione di nuovi edifici scolastici o alla ristrutturazione di quelli esistenti, al fine di disporre di strutture conformi a moderni standard didattici. L'obiettivo ulteriore è quello di contenere la spesa per la locazione di edifici privati utilizzati per le scuole.
Il programma sarà attivabile su impulso degli enti locali, in coordinamento con le regioni. In particolare, si immagina che gli enti territoriali elaborino le proposte, verifichino la disponibilità dei terreni e degli edifici, mentre sarà un soggetto istituzionale a svolgere le funzioni di coordinamento e di stazione appaltante degli interventi stessi, riducendo in tale modo eventuali divari tra le regioni e realizzando economie di scala. Per l'edilizia privata, si propone l'introduzione di una disciplina statale di principio (le leggi regionali dovranno attuarle i principi), per le demolizioni, le ricostruzioni, l'aumento volumetrico premiale, nonché la fiscalità d'uso. Confermato anche l'intervento sul silenzio assenso per la Scia relativa ai piccoli interventi, così come gli interventi, che stanno per prendere corpo con il Piano casa e il Piano di edilizia abitativa. Per quest'ultimo il Pnr chiarisce che su 844 milioni di euro disponibili sul bilancio dello stato ne sono stati ripartiti o finalizzati 718 ed erogati 109 (in base all'avanzamento delle procedure da parte degli enti beneficiari).
Per l'energia e l'ambiente il Def ricorda alcune misure dettate dal decreto legislativo 155/2010, recante l'attuazione della direttiva 2008/50/Ce relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa, e, per la diffusione di caldaie a biomassa certificate in grado di garantire ridotte emissioni inquinanti, dal digs 128/2010, che ha modificato il codice dell'ambiente. Relativamente alle misure per un'economia eco-efficiente il Pnr ricorda che è in corso di valutazione il finanziamento del Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione, Pan Gpp, finalizzato a rafforzare la domanda di prodotti a basso consumo energetico e l'edilizia pubblica sostenibile ed eco-efficiente. Il Pnr segnala inoltre che è in via di stipula un protocollo di intesa interministeriale, finalizzato alla valorizzazione ambientale dei prodotti delle Pmi e dei distretti industriali, mentre invece è in corso di attuazione la strategia nazionale sulla biodiversità.