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Briciole di pane

Passera: occorre rivedere il piano energetico nazionale

Per quanto riguarda il solare fotovoltaico e le rinnovabili c'è già un piano in Italia

Roma, 25 novembre 2011 - Il ministero delle Sviluppo economico e delle infrastrutture Corrado Passera ha partecipato ieri a Bruxelles al Consiglio Ue dedicato all'energia. L’occasione è stata spunto per alcune dichiarazioni ai cronisti sul piano energetico nazionale, alla luce del risultato del referendum di giugno, che ha bocciato il ritorno al nucleare.

Il ministro ha innanzitutto precisato che "per quanto riguarda il solare fotovoltaico e le rinnovabili c'è già un fior di piano" in Italia. Ma, ha osservato poi, "è ovvio che dopo il referendum sul nucleare, in funzione dei risultati, dovremo rivedere il piano energetico nazionale e confrontarlo con i nostri partner europei, riadattandolo alla nuova situazione", anche se, "non c'è da modificare le previsioni al 2020, perché il nucleare sarebbe arrivato solo successivamente a quella data". Alla domanda se sia possibile coprire quel 25% con le rinnovabili (portando al 50% la loro quota nel fabbisogno complessivo nazionale), il ministro ha replicato: "Non banalizziamo, ci stiamo lavorando".

Passera ha quindi assicurato che le iniziative nel settore energetico "possono contribuire a fare efficienza di costi e di conti e allo stesso tempo fare crescita sostenibile", ma, ha sottolineato il ministro,"Europa vuol dire reti, infrastrutture, gasdotti" e questi sono temi su cui l'Italia "gioca un ruolo molto rilevante". In particolare, riguardo a gasdotti, si è parlato su iniziativa della delegazione greca dell'Itgi, che dovrebbe collegare Italia, Grecia e Turchia. Passera lo ha definito un "progetto molto interessante" su cui l'Italia "si muoverà d'accordo con l'Europa e gli altri partner".

Passera ha poi ricordato che anche in campo energetico l'azione dell'Italia sarà basata sui principi che il premier Monti ha più volte espresso, ovvero pari attenzione a ''rigore e austerità da una parte e dall'altra a sviluppo e posti di lavoro''. Il Ministro ha appoggiato la proposta della Commissione sugli 'orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee', affermando che ''realizzare nuove infrastrutture è un elemento chiave per un realizzare un mercato concorrenziale''.Occorre porre però l'attenzione sulla partecipazione dei Paesi extra-Ue ai progetti, ricordando la necessità di maggior chiarezza, e sull'importanza che nell'assegnazione dei fondi Ue non si creino distorsioni competitive tra operatori.

Una delle priorità dell'azione di Bruxelles deve essere ora quella di sviluppare appieno il mercato interno dell'energia, perché, ha evidenziato Passera durante l’intervento davanti ai colleghi europei, la creazione di un contesto più concorrenziale permetterà di "ridurre i costi per le famiglie e le imprese". E allo stesso tempo consentirà all'Ue di migliorare la sua competitività sui mercati globali.

Quanto alle proposte presentate da Bruxelles per le infrastrutture e anche per l'efficienza energetica, "ci trovano del tutto d'accordo, apprezziamo il lavoro fatto e auspichiamo la loro rapida adozione", ha precisato il ministro, pur individuando alcune "aree da approfondire". Tra queste, le procedure per la definizione della lista dei progetti prioritari, che devono diventare "più chiare e rapide", ma anche l'introduzione di "meccanismi di silenzio-assenso" per accelerare i processi di autorizzazione dei progetti.

La Commissione dovrebbe anche sostenere i paesi in cui le opere prioritarie vengono realizzate nella comunicazione verso la pubblica opinione. "Crediamo che ci sia spazio perché la Commissione aiuti i singoli paesi per informare i cittadini in modo da assicurare la massima accettabilità dei progetti", ha concluso Passera.

Francesca Baron