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Briciole di pane

Pedemontana e Brebemi verso Tem

Allo studio la creazione di una holding in cui far confluire le autostrade lombarde

Milano, 20 maggio 2011 - Del riassetto delle autostrade lombarde si è parlato a lungo negli scorsi mesi. Ora finalmente i progetti cominciano a prendere forma. I soggetti coinvolti sono molti, a partire dalla Provincia di Milano, per arrivare ad Autostrade per l'Italia (Benetton), al gruppo Gavio e alle principali banche del Paese, Intesa Sanpaolo e Unicredit e questo rende la partita particolarmente delicata. Il soggetto individuato per razionalizzare le infrastrutture viarie lombarde è Tem, la società che controlla il progetto di sviluppo della tangenziale est esterna di Milano. Il piano d'azione prevede di far confluire sotto Tem i più grandi progetti attualmente in fase di realizzazione: la Pedemontana Lombarda, la Brescia-Bergamo-Milano (Brebemi) e la Broni-Mortara-Pavia (Sabrom). Una vera rivoluzione per progetti che finora hanno avuto azionariati diversi e per il cui finanziamento finora ci si era mossi in autonomia. Tutti i soggetti a conoscenza del piano legato a Tem sottolineano il senso industriale di questa operazione, che permetterebbe al mondo bancario di avere una controparte unica e a eventuali soci privati di far parte di un polo autostradale di grande rilievo. Le novità riguardano anche la governance. Attualmente Tem ha in corso un aumento di capitale da 50 milioni, che Autostrade per l'Italia sottoscriverà solo in parte. Guido Podestà. presidente della Provincia di Milano, sembra sia disposto a non sottoscrivere l'inoptato restando dunque al di sotto del 50% qualora potesse garantire all'ente pubblico il controllo sulla società attraverso la sottoscrizione di un patto di sindacato con gli altri soci. In sostanza e anche questa sarebbe una rivoluzione, le grandi autostrade si troverebbero ad avere un controllo a maggioranza privata, un ulteriore incentivo per l'ingresso di nuovi partner non pubblici. Ma in un progetto di tale portata non possono mancare i problemi, in questo caso legati alla governance e all' equity. Non c'è dubbio che dal punto di vista industriale la costituzione di un maxi-polo autostradale controllato da Tem garantirebbe una maggiore razionalità al panorama infrastrutturale lombardo. Ma molti soci continuano a interrogarsi sul ruolo che avrà Autostrade per l'Italia in Tem. A seguito della parziale sottoscrizione dell'aumento di capitale la quota dei Benetton è destinata a scendere dal 32% al 25%. E in futuro? La società della famiglia veneta farà parte del patto di sindacato? Alcuni soci vorrebbero sottoscriverlo escludendo Autostrade, ma sarà possibile? Soprattutto i Benetton parteciperanno alle future ricapitalizzazioni?È chiaro, infatti, che riunire tutte le grandi autostrade sotto l'ombrello Tem e continuare a finanziare la sviluppo di queste infrastrutture richiederà l'immissione di grandi capitali, per almeno 1 miliardo. Ed è proprio l' equity l'altro grande interrogativo sull'operazione. Se Serravalle rimarrà azionista di Tem con una quota di minoranza (che però non scenderà al di sotto del 35%, soglia minima indicata da Podestà). c'è chi è perplesso su come la Provincia (tramite Serra-valle) riuscirà a garantire la liquidità necessaria a sostenere tutti gli aumenti di capitale. Domande che comunque, al momento. non sembrano di ostacolo allo sviluppo del progetto, che anzi procede a passo spedito.

Manuel Follis - MF