Più veicoli meno infrastrutture: la situazione italiana
Osservazioni sulla rete viaria italiana, partendo dallo studio dell'Osservatorio Autopromotec
Roma, 1° settembre 2011 - Dal 1970 ad oggi la densità di veicoli circolanti sulle strade italiane è aumentata del 178%. Se infatti quarant’anni fa si contavano 81 veicoli per chilometro, nel 2010 i veicoli sono diventati 225. Un’eccezionale crescita che non corrisponde ad un adeguato sviluppo del sistema infrastrutturale che negli ultimi quarant’anni ha raggiunto un potenziamento di appena il 34%. Sono questi i dati forniti da un approfondito studio svolto dall’Osservatorio Autopromotec, istituto di ricerca di Autopromotec, la rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, punto d’incontro diretto tra costruttori e buyer internazionali.
Le criticità della rete viaria nazionale sono state valutate analizzando le autostrade, le strade statali e le strade provinciali (escludendo le strade comunali).
L’’estensione complessiva di 183.705 km comprende 6.629 km di autostrade, 19.291 km di strade di interesse nazionale (strade nazionali) e 157.785 km di strade regionali e provinciali.
La maggior parte delle infrastrutture stradali italiane sono state costruite rapidamente nel periodo che va dall’immediato dopoguerra agli anni settanta. Esempio emblematico è l’Autostrada del Sole, la spina dorsale del paese, settecentocinquantasei chilometri tra Milano e Napoli realizzati in appena sette anni e dieci mesi, come racconta Francesco Pinto nel bel romanzo “La strada dritta”. La posa della prima pietra risale al 19 maggio 1956 e l'intera opera venne completata il 4 ottobre 1964. Ma erano altri tempi, gli anni del boom economico.
La conseguenza del rallentamento nello sviluppo infrastrutturale è che oggi la nostra rete viaria non è adeguata alle nuove esigenze del traffico privato e dell’autotrasporto merci (in Italia l’88,3% delle merci viaggia su strada). L’ammodernamento della rete viaria è fermo da anni, soprattutto nel comparto autostradale. Basti ricordare che quarant’anni fa l’Italia aveva una dotazione complessiva di quasi 4.000 km di autostrade, seconda solo a quella della Germania, che ne aveva circa 6.000, mentre oggi, il nostro Paese ha 6.629 km di autostrade e la Germania ne ha completati quasi 13.000.
Il deficit infrastrutturale italiano, oltre ad accentuare ulteriormente la già grave congestione del traffico, incide negativamente soprattutto sui livelli di sicurezza della circolazione e sull’impatto ambientale dei veicoli. Ma non solo. Le carenze infrastrutturali nazionali hanno infatti pesanti ripercussioni anche sulla competitività del sistema del trasporto stradale delle merci, aggravandone i costi e le inefficienze.
In questa situazione, sottolinea l’Osservatorio Autopromotec, assumono un ruolo decisivo i conducenti dei veicoli, nei confronti dei quali occorrerebbe incentivare le iniziative di sensibilizzazione per favorire l’adozione di comportamenti più responsabili , utili sia per la sicurezza che per il rispetto ambientale. E tra i comportamenti responsabili, l’Osservatorio Autopromotec evidenzia l’importanza di una più frequente manutenzione delle auto, fattore determinante per assicurare la piena efficienza dei dispositivi di sicurezza e per porre sotto costante controllo il livello delle emissioni di sostanze nocive degli autoveicoli.