Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Ponte. Regione Sicilia, pressing su Monti: dateci solo un incentivo

Lombardo andrà dal premier per farsi autorizzare a cercare i fondi sul mercato

Sul Ponte dello Stretto la Regione sta per lanciare una «offensiva» nei riguardi del governo Monti, perché è impensabile che si sottraggano 1,6 miliardi della dotazione dell'opera per poi andare a finanziare la contestatissima Torino-Lione che costa tre volte tanto. Il presidente Lombardo è deciso ad andare da Monti e Passera per chiedere: diteci quanti soldi potete mettere su quest'opera al momento attuale, al resto penseremo noi a trovare le altre risorse sul mercato internazionale e con la Bei, la banca europea degli investimenti. Insomma, se è questione di soldi, provvederemo senza pesare ulteriormente sulle casse dello Stato. Insomma, la Regione vuole cominciare una trattativa sostenendo che con l'alta velocità ferroviaria che si sta sviluppando al Nord non si può trascurare del tutto il Sud. E siccome il Ponte è essenzialmente ferroviario, e su di esso dovranno transitare i treni ad alta velocità, diventa indispensabile quanto la Torino-Lione. Senza contare che si risparmierebbero 200 milioni l'anno che i traghetti dello Stato perdono sui traghetti. Motivi per chiedere un intervento positivo del governo ce ne sono persino troppi, anche se la deputazione siciliana a Roma continua a restare zitta. La Regione non chiederà a Monti di finanziare la struttura perché si rende conto delle difficoltà del momento, ma pretende almeno un sì ai lavori e un apporto finanziario anche modesto per andare poi a cercare i soldi su altri tavoli, Cina compresa. E in questo sarebbe sostenuta anche dalla Regione Calabria e dalla Basilicata le quali si rendono conto che solo con il Ponte sarà possibile realizzare il Corridoio europeo. Finora il governo dei tecnici parla della coesione che ha bisogno di infrastrutture, ma si sta limitando a tentare di utilizzare in pieno i fondi europei. Di suo non ci sta mettendo un euro, né sta facendo programmi di sviluppo per il Sud.
C'è una interessante intervista a Siim Kallas, vicepresidente della Commissione europea e responsabile dei Trasporti, al quotidiano economico «Italia Oggi». Cosa dice in pratica Kallas? Dice che proporrà per il prossimo bilancio comunitario pluriennale l'incremento a 31,7 miliardi (contro gli 8 attuali) per finanziamenti a favore dei 30 progetti prioritari delle reti Ten-T. Sostiene tra l'altro che il Corridoio 6 (Lisbona-Lione-Torino-Trieste-Divaca-Lubiana-Budapest fino alla frontiera ucraina) è un importantissimo collegamento est-ovest che comprende la tratta ferroviaria Torino-Lione, per cui l'opera si dovrà fare nonostante le proteste della Val di Susa.
In tutto questo non c'è una parola per il Corridoio Helsinki-Palermo (ma che Corridoio è?) tranne che per la realizzazione del traforo del Brennero, che però resta sempre troppo in alto rispetto alla destinazione finale, cioè Palermo.
Se passa la proposta Kallas sull'incremento degli investimenti che comporterebbero circa un miliardo per ciascuno dei 30 Corridoi prioritari, c'è da chiedersi come e dove sarà investito questo miliardo sul Corridoio Helsinki-Palermo. Servirà all'alta velocità che si ferma a Battipaglia, oppure sarà almeno finanziato il progetto preliminare da Battipaglia a Palermo? Di questa tratta ferroviaria che ripetiamo interessa Basilicata, Calabria e Sicilia come destinazione finale non c'è alcuna traccia. Le Ferrovie italiane non si muovono, anzi tagliano i treni per la Sicilia e persino i traghetti, per cui oggi la Sicilia è sostanzialmente isolata perché c'è un solo traghetto dello Stato invece di tre in servizio sullo Stretto (una interrogazione dell'Mpa, primo firmatario Roberto Commercio ne sollecita il ripristino) e perché sono ancora in corso i lavori interminabili sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Questo spiega come mai i voli da Catania a Roma e viceversa (3 milioni e 500 mila passeggeri nel 2011) abbiano superato quelli da Roma a Milano e viceversa (3 milioni di passeggeri). Siamo più reattivi delle altre regioni più sviluppate da Roma in su? No, il fatto è che a Roma e Milano possono prendere i treni veloci, noi no.
Sostanzialmente sul Corridoio Helsinki-Palermo è sceso il silenzio più assordante per la tratta meridionale. E quanto al Ponte Kallas dice che «se l'Italia lo vuole se lo paghi da sola, l'Unione europea si è impegnata solo su Palermo», che poi, come sapete, è Catania-Palermo essendo troppo costosi i tunnel di una Messina-Palermo. La politica europea e anche quella italiana continua ad essere nord-centrica, come se un terzo del territorio non appartenesse all'Italia. Per cui ben venga questo chiarimento che Lombardo chiederà a Monti. E che i parlamentari meridionali si sveglino una buona volta e facciano almeno sapere al governo Monti che la Sicilia è un'isola isolata e non riesce ad esportare i suoi prodotti sui mercati europei.

Tony Zermo (fonte: La Sicilia)