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Briciole di pane

Portare in officina la macchina regionale

Serve rinnovamento

Sassari, 18 maggio 2014 - Mentre la globalizzazione, le politiche europee e la crescita inarrestabile delle nuove realtà statali extra occidentali hanno stravolto lo scenario economico-sociale del mondo moderno la nostra Regione - invece di prenderne atto e correre ai ripari - è ancora arenata nelle sabbie del lontano passato. La macchina regionale va portata subito in officina: non per fare un normale tagliando ma per rifare l'intero motore, carrozzeria compresa! Così, e solo così rinnovati, potremo essere in pista anche noi sardi ed evitare di essere ultimi in Italia, nel Mediterraneo, in Europa, nel mondo. Invece i nuovi naviganti della giunta regionale stanno pensando a declamare tanti piccoli "tagliandi".


Ecco gli strali contro le varie articolazioni strumentali di "mamma" Regione: agenzie,Asl, enti, società partecipate varie e/o soggetti esterni altrettanti numerosi, per tutti l'Anas. Anche questa legislatura - definita per l'ennesima volta costituente - parte con il piede sbagliato. Il babbo e la mamma (Consiglio e Giunta) si limitano a riservare attenzioni acritiche verso i "figli"e i loro comportamenti definendoli subito negativi a prescindere, senza guardarsi dentro e cogliere che (forse) addirittura proprio il loro modo di essere e di agire costituiscono il vero problema.


A parte lo Statuto, l'attuale organizzazione strutturale e operativa della nostra macchina regionale è sostanzialmente quella costruita nel corso della legislatura 2004/2009. Neo centralismo, dirigismo, appesantimento burocratico! Mentre gli altri semplificano,velocizzano pensando ai risultati concreti e li ottengono, noi produciamo lungaggini, blocchi incomprensibili e costosissimi. Crescita meno dello zero!


Cosa fare quindi? Intanto il governo regionale deve essere finalmente spogliato delle gestioni centralistico/clientelari e le Province definitivamente cancellate anche dal lessico amministrativo! La Regione diventerebbe un vero 'buon padre di famiglia' - dando corretti indirizzi - e i figli/comuni diventati maggiorenni e responsabili si potrebbero finalmente occupare delle nostre popolazioni dando risposte concrete ai bisogni veri. Consiglio e giunta regionale liberati dalle "incombenze" quotidiane e forti del sostegno dei figli divenuti maggiorenni si occuperebbero di difendere in libertà e autorevolezza l'identità, i diritti e le ragioni del Popolo Sardo!
Solo così la politica può nuovamente farsi comprendere dal la gente.

Vanni Fadda, Sassari (lettera al quotidiano 'Nuova Sardegna' )