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Briciole di pane

Porti: Merlo, gli scali italiani hanno gambe e braccia legate

Il presidente di Assoporti chiede un decreto urgente per velocizzare e aumentare gli investimenti

Genova, 22 luglio 2013 - Oggi "mentre tutti i porti corrono liberi, noi dobbiamo competere con loro con gambe e braccia legate. Questo non è più possibile". Per questo è necessario che si approvi al più presto un decreto urgente che contenga "cinque o sei provvedimenti, dalla semplificazione delle procedure all'agevolazione dei piani regolatori a tutti quei meccanismi che consentano di velocizzare e aumentare gli investimenti per essere sempre più competitivi all'interno del panorama europeo". Così il presidente dell'Autorità Portuale di Genova e presidente di Assoporti, Luigi Merlo, a margine di un convegno su infrastrutture e logistica organizzato dalla Cisl a Palazzo San Giorgio.

Sul tema della riforma dei porti "è stato incardinato al Senato - ha aggiunto Merlo - il vecchio testo della riforma. E' un testo assolutamente inadeguato, licenziato dall'aula e significativamente peggiorativo rispetto a quello che era uscito in Commissione Trasporti. Nel frattempo, quest'anno, sono cambiate molte cose: ci sono stati provvedimenti nazionali che hanno burocratizzato i porti. Noi - ha proseguito il presidente di Assoporti - auspichiamo che cinque o sei provvedimenti siano al più presto inseriti in un decreto d'urgenza e, poi, auspichiamo una riforma diversa, che recepisca i porti core-network e recepisca una dimensione diversa dei porti, facendo anche una riflessione sulla natura giuridica delle Autorità Portuali: non possiamo essere stretti in questo meccanismo pubblico - ha concluso Merlo – quando tutto il resto d'Europa e del mondo va su un'altra strada".