Porti: Trieste; scalo diventa area urbana,1 mld investimenti
Cantieri al via nel 2011 su 600 ettari fronte mare
Trieste, 30 novembre - Due grandi costruttori, due grandi banche e un'area da 600 mila metri quadri sul fronte mare, deserta da anni: sono gli elementi in gioco nel progetto di riuso del Porto Vecchio di Trieste, presentato oggi da Portocittà e dal presidente dell'Autorità portuale, Claudio Boniciolli.
Dopo anni di rinvii, l'enorme area potrà rivivere, nuovamente aperta alla città, con un ambizioso progetto di urbanizzazione da realizzare in circa 10 anni, che prevede un investimento complessivo intorno al miliardo di euro. I magazzini del vecchio porto dell'Impero Austrungarico - le Bellearti hanno imposto un recupero 'attento' - ospiteranno alberghi, centri direzionali, università, musei, mentre nelle banchine troveranno riparo oltre 360 posti barca. L'attività portuale tradizionale continuerà, invece, nel porto nuovo.
Dopo la firma della concessione i quattro soci della eocostituita Portocitta , ovvero i costruttori Maltauro e Rizzani De Eccher e le banche Sinloc e Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo (Gruppo Intesa Sanpaolo), si preparano ai cantieri, che apriranno entro il primo semestre 2011. I soci guardano al mercato, ai grandi player del turismo e della nautica che vorranno credere nel progetto, per creare un polo di riferimento per l'Adriatico e la vicina Europa centrale.