Porto di Ortona, Lupi: scalo da implementare
Il ministro in visita al porto di Ortona sottolinea la necessità di un sistema di portualità dell'Abruzzo che comprenda anche gli scali marittimi di Pescara e Vasto

Pescara, 31 Marzo 2014 - Il porto di Ortona è uno scalo da implementare e inserire in un sistema di portualità dell'Abruzzo che comprende anche gli scali marittimi di Pescara e Vasto, ognuno con le proprie peculiarità. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, in visita alla Capitaneria di Porto di Ortona, accompagnato dal presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, dal comandante della Direzione Marittima Abruzzo-Molise, capitano di vascello, Luciano Pozzolano, dal comandante della Capitaneria di Porto di Ortona, Fabrizio Giovannone, dal sindaco di Ortona, Vincenzo d'Ottavio.
“Non bisogna ragionare su un piccolo territorio – ha detto il ministro - va fatto prima il censimento delle risorse già stanziate, poi delle opere che possono partire e quindi dei progetti subito cantierabili all'interno di un piano nazionale" sottolineando che si deve pensare a una logica di coesione tra le strutture che sono in linea di continuità territoriale.
A sottolineare l’urgenza di un nuovo piano regolatore per Ortona è stato il governatore Chiodi, precisando che risale al 1969. Invece, dice il Governatore "c'e' il nuovo piano regolatore per il porto di Vasto mentre per quello di Pescara entro aprile contiamo di avere il parere della Valutazione ambientale strategica”. “Col nuovo piano regolatore ci siamo – ha poi rassicurato il sindaco di Ortona - tra un mese le carte saranno pronte e portate in consiglio per un parere”.
Il dragaggio
Sul fronte dragaggio invece, per Ortona, Chiodi riferisce lo stanziamento di oltre 9 milioni di euro e si è in attesa della convenzione. “Il dragaggio - ha chiarito il comandante Giovannone - non è di necessità ma di sviluppo. Possiamo contare su un chilometro di banchine che vorrei vedere sempre piene di navi”.
Dagli operatori locali, a fronte di lavori "fermi a 20 anni fa e con 20 milioni di investimenti" e' stato quindi chiesto uno sforzo alla politica pari a quello degli imprenditori. Contro i comitati del "no a tutto" si e' scagliato il rappresentante di Confindustria Chieti per la sezione trasporti, Giuseppe Ranalli: "Energia e infrastrutture sono un'occasione su questo territorio".