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Briciole di pane

Puglia: il Piano Attuativo del PRT 2009-2013 - La rete portuale

Una realtà ricca e variegata, che colloca la regione ai massimi livelli nazionali nel trasporto merci e passeggeri

Per quanto riguarda la rete portuale regionale, il Piano Attuativo 2009-2013 mantiene la classificazione già adottata nel PRT del 2002, che presenta una distinzione dei vari scali portuali in porti di interesse nazionale e porti di interesse regionale. Nel primo insieme rientrano i porti di Bari, Taranto e Brindisi, che sono anche sedi di Autorità Portuali. I porti di interesse regionale sono invece quelli dei Comuni di Manfredonia (FG), Barletta (BA), Molfetta (BA), Monopoli (BA), Otranto (LE) e Gallipoli (LE).

Per il trasporto passeggeri, il Piano Attuativo sottolinea la crescita del numero di passeggeri registrata nel porto di Bari negli ultimi dieci anni su tutte le relazioni di linea e nel traffico crocieristico. Una situazione diversa riguarda invece il porto di Brindisi, in cui si è verificato un sensibile calo tra il 2000 e il 2006, cui è seguita una ripresa a partire dal 2007.

Sull’argomento, il Piano riconosce la necessità di raccordarsi con il Piano della portualità turistica, e mette in evidenza inoltre due priorità legate al settore turistico: il potenziamento degli approdi per il traffico crocieristico, in considerazione di un coordinamento porto-aeroporto a Bari e, in prospettiva, a Brindisi; la creazione di servizi di circuitazione costiera nelle aree a maggiore frequentazione turistica per completare l’offerta a disposizione, attraverso la sperimentazione di servizio di Metrò Marittimo.

La Puglia, inoltre, si colloca ai primi posti nella graduatoria dei sistemi portuali regionali per ciò che attiene il trasporto merci. Il Piano Attuativo rileva come gran parte del totale del trasporto merci sia costituito da combustibili e prodotti chimici. Altri settori di rilievo o comunque in crescita sono costituiti dal Ro-Ro e dal Contaneirizzato.
In particolare, il Piano riconosce al porto di Taranto un ruolo di primo piano per le prospettive di sviluppo dell’economia regionale, alla luce dell’enorme crescita del traffico container sulla rotta del canale di Suez, che interessa lo scalo salentino.

Il Piano Attuativo segnala però una fragilità del sistema portuale pugliese, evidenziata dalla concorrenza esercitata dal porto di Ancona e dai maggiori porti europei, soprattutto quelli del Nord Europa.
Gli scali pugliesi accusano innanzitutto il grave ritardo nella messa a punto di misure di incentivo e accompagnamento per il trasferimento di merci da strada a mare o ferro-mare.

Sotto questo aspetti, le priorità segnalate nel Piano Attuativo consistono nella creazione di un sistema regionale in grado di affermare la Puglia quale piattaforma logistica nel contesto internazionale. Una valenza strategica è riconosciuta all’apertura di rotte di Autostrade del Mare e, in uno scenario di lungo periodo, alla possibilità di sfruttare la connessione con il Corridoio paneuropeo VIII (che attraversa l’Adriatico, l'Albania, la Macedonia e la Bulgaria, arrivando fino ai porti di Burgas e Varna sul Mar Nero) e il Corridoio paneuropeo I (che si estende fino all’Europa settentrionale, e termina ad Helsinki).

Inoltre, a livello di sistema, il Piano si sofferma dettagliatamente sugli interventi necessari ad un miglioramento dell’accessibilità dei principali scali portuali regionali.

Per gli interventi di immediata realizzazione è previsto un costo complessivo di oltre 500 milioni di euro, mentre per gli senari del 2013 e del 2020 saranno realizzati interventi, rispettivamente, per circa 170 e 250 milioni di euro.

Matteo Martellacci

  Rete portuale regionale - Sintesi del Piano Attuativo 2009-2013