Reti di comunicazione in pillole al 25 novembre 2013
Le news della settimana
BEI: cofinanziamento per 55milioni a Trentino Trasporti
Sottoscritto da BEI e il presidente di Trentino trasporti Ezio Facchin, un finanziamento di 55 milioni di euro per la nuova officina dei treni in località Spini di Gardolo, che sostituirà l’attuale struttura situata in centro città e dedicata ai treni della Trento-Malè-Marilleva, e la rimessa di Croviana, che servirà sia per gli automezzi su gomma sia il rimessaggio dei treni. Il piano prevede anche la creazione di parcheggi di interscambio e il rinnovamento degli immobili sotto il profilo della sostenibilità ambientale; inoltre verranno acquistati due nuovi elettrotreni che circoleranno sulla linea del Brennero, tra Bolzano e Ala.
D’Angelis: dopo Genova, riformare il trasporto pubblico locale. Via alla contrattazione per nuovo CCNL
Il sottosegretario MIT con delega al trasporto locale Erasmo D’Angelis, ha annunciatouna serie di incontri per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di categoria: martedì 26ci sarà un incontro con Anci e Regioni, giovedì 28 sarà la volta dei sindacati per far ripartire a 6 anni dalla scadenza il tavolo del rinnovo del contratto di lavoro.«La lezione di Genova, come il disastro Atac di Roma con 1,2 miliardi di debiti e delle troppe città con servizi al collasso, per noi è chiara e dopo 15 anni di rimozione finalmente riparte una politica per il trasporto pubblico locale. Con Fs è attivo un confronto che ha già portato alla definizione di investimenti per 3 miliardi per i treni regionali e locali e alla sospensione delle soppressioni degli Intercity. La riforma del settore è un obbligo: il rilancio parte dalla Legge di Stabilità con i primi 500 milioni per rinnovo parco mezzi dopo 18 anni di cali progressivi e dal 2010 ridotti a zero, con la definizione dei costi standard e incentivi per gli abbonamenti» ha dichiarato D’Angelis.
Porti 2005/2012: Italia perde quote commerciali a vantaggio Hub Sud Mediterraneo, pesano vincoli burocratici nella gestione della logistica e incertezza risorse
L'Italia sta perdendo posizioni nelle rotte commerciali nel Mediterraneo a favore di competitors, non solo europei. E' quanto emerge dallo studio su "L'Italia e l'economia del Mediterraneo" del centro di ricerche economiche Srm di Napoli. Lo studio evidenzia che tra il 2005 e il 2012 i porti hub della sponda Sud del Mediterraneo hanno incrementato la propria quota di mercato dal 18% al 27% grazie all'avanzamento di strutture come Tanger Med e Port Said, che stanno mettendo in difficoltà gli hub di transhipment del Sud Italia. Il gap rischia di allargarsi ancora visto che il rapporto evidenzia come i Paesi della sponda Sud stanno investendo nel rafforzamento delle loro infrastrutture: la Tunisia ha stanziato per il settore dei trasporti oltre 4,2 miliardi di euro nel periodo 2010-2014.
Nel Mediterraneo, ricorda lo studio, transita il 19% del traffico marittimo mondiale e l'area diventa sempre più passaggio obbligato per le grandi compagnie di shipping che continuano a perseguire la politica del gigantismo navale alla ricerca di economie di scala e che quindi privilegiano il canale di Suez nelle rotte Est-Ovest.
L'obiettivo del rilancio dell'Italia quale asse strategico dei traffici all'interno del Mediterraneo è possibile perché vi sono i presupposti, non solo geografici ma soprattutto commerciali visto che il 76% dell'interscambio commerciale con l'Area Med avviene attraverso le "vie del mare".
UE: indagine su porta container per sospetto cartello su rotte asiatiche e in Europa
L'Antitrust Ue ha aperto un'inchiesta su una sospetta intesa sui prezzi tra compagnie marittime che effettuano il trasporto di container su rotte di linea, come per esempio tra i porti asiatici di Singapore, Shanghai e Hong Kong e quelli europei di Rotterdam, Amburgo e Southampton. La Commissione, che come da prassi non fa i nomi delle società coinvolte, ha notato che dal 2009 alcune compagnie marittime annunciano regolarmente la loro intenzione di aumentare i prezzi tramite comunicati stampa o pubblicazioni specializzate. Gli annunci vengono effettuati più volte l'anno segnalando il preciso aumento delle tariffe e la data della loro entrata in vigore, e questi vengono replicati da tutte le società che progressivamente rendono noti aumenti e tempistiche simili. ''Si tratta della prima indagine su un'intesa sulla segnalazione dei prezzi in quanto tale'', ha spiegato il portavoce del commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia, definendo la pratica una ''modalità più sottile per i concorrenti'' di fissare i prezzi. Bruxelles teme infatti che questa pratica porti danno alla concorrenza e quindi ai consumatori finali.
Fondazione Caracciolo. TPL: - 19% della domanda 2008/2011. – 4% dell’offerta posti/km. Soddisfatto solo 1 italiano su 3. Cattaneo (Anci): risorse certe nel 2013 per assicurare servizi fondamentali
Secondo lo studio sul settore in Italia realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo con la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria dei Trasporti dell'Università Federico II di Napoli, la domanda nazionale di trasporto pubblico si è ridotta del 15% tra il 2011 e il 2010 e di quasi 19 punti percentali tra il 2011 e il picco registrato nel 2008.
In questa fase di crisi, quando muoversi con l'automobile privata rischia di essere per molte famiglie quasi un lusso, i servizi pubblici di trasporto potrebbero svolgere un ruolo cruciale. Ma, da un lato le aziende del trasporto pubblico locale sono in forte difficoltà, e dall'altro si riducono le risorse a disposizione. È ancora lo studio della Fondazione Caracciolo a fornire un quadro, con il prospetto del taglio delle risorse al trasporto su gomma per regione tra il 2010 e il 2011: la riduzione maggiore riguarda il Molise, con il 41% in meno, seguita dalla Campania (-23%) e poi dalla Liguria, dove è esplosa la protesta (-12%). Un taglio del 10% hanno subito i trasporti su gomma dell'Abruzzo, e dell'8% quelli della Lombardia. Nel Veneto la riduzione è stata del 6,4%, mentre in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Sardegna la decurtazione è stata tra il 3% e il 5%. In Calabria ci si è fermati entro il 2,8% di taglio. Le restanti aree (Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Sicilia, Trentino Alto Adige, Umbria e Valle d'Aosta non hanno subito tagli.
A fronte di questo scenario lo studio evidenzia che nel 2011 appena il 30% degli italiani che si sposta con i mezzi nelle aree metropolitane è soddisfatto della pulizia delle vetture; il 35% confida nella possibilità di trovare posto a sedere e meno del 40% è fiducioso della puntualità. Diminuisce anche l'offerta del trasporto pubblico: -3,9% i posti-km per abitante erogati totali e -5,4% i soli autobus. Sono tuttavia in crescita i servizi dalla metropolitana: la densità della rete cresce del 7,3%; la disponibilità di vetture che compongono i convogli aumenta del 5,1% e i posti-km per abitante offerti all'utenza dell'1. «La mancanza di risorse certe – ha detto Alessandro Cattaneo, vicepresidente dell'Anci – compromette servizi fondamentali nel Tpl. Chiediamo certezze sulla disponibilità per il 2013».