Reti di comunicazione in pillole all’11 aprile
SIREMAR. Dopo la mancata adesione dei soci privati all'aumento di capitale, la Regione Siciliana ha deciso di cedere la propria quota
La Regione siciliana è in cerca di un acquirente per le azioni detenute in Mediterranea Holding di navigazione che a sua volta è socia della Compagnia delle Isole, la società che ha rilevato la Siremar, l'ex compagnia navale del gruppo Tirrenia. Lo prevede una delibera della giunta guidata da Rosario Crocetta in cui si parla appunto di «valorizzazione delle azioni» per eliminare tutte quelle attività non ritenute strategiche e soprattutto molto onerose per il bilancio regionale. Una di queste è appunto la partecipazione nella ex Siremar voluta dall'allora governatore Raffaele Lombardo che ha deciso di entrare nella Mediterranea Holding costituita il 17 febbraio del 2010 e attualmente partecipata dalla Regione Siciliana per il 43,023%, dalla società Lauro Spa per il 34,259%, dalle Isolemar Srl per il 14.60% e da Acies Srl per l'8,11 per cento.
Ad oggi il capitale sociale di Mediterranea ammonta a 8,6 milioni ed esiste un'opzione aperta per aumentare il capitale a 14 milioni entro il 30 giungo 2013: la Regione ha già sottoscritto e versato l'aumento di capitale per 2,3 milioni mentre altri due soci (Lauro spa e la Cape spa) non lo hanno fatto. A questo punto si tratta, ovviamente, di trovare un compratore. Per il momento la Regione siciliana ha evitato il rischio di ritrovarsi socio di maggioranza con oltre il 50% del capitale.
Riciclo navi: norme UE più stringenti per lo smaltimento dei materiali derivanti dalla demolizione
Il 26 marzo 2013, la Commissione Ambiente del PE, nell'ambito dell'esame della proposta di regolamento sul riciclaggio delle navi (COM(2012)118), ha proposto la revisione delle modalità di demolizione delle navi e di riciclo dei materiali da essa derivanti, sulla base del principio di un prelievo che grava su coloro che potenzialmente inquinano.
Si ricorda che il 23 marzo 2012 la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento (COM(2012)118) che prospetta l'istituzione di un sistema europeo di tracciabilità che garantisca che i rifiuti derivanti dalla demolizione delle navi europee – e gli eventuali materiali pericolosi presenti a bordo – siano gestiti in modo compatibile con l'ambiente in impianti autorizzati che soddisfino una serie di rigorosi requisiti ambientali e di sicurezza.
Inquinamento marittimo: in arrivo regolamento per il finanziamento dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA)
Il 3 aprile 2013 la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento (COM(2013)174) sul finanziamento dell'azione dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA) contro l'inquinamento causato dalle navi e dagli impianti per l ‘estrazione di gas ed idrocarburi per il periodo 2014-2020.
TV: La raccolta sui nuovi canali non salvano i dati 2012 di Rai (-23%) e Mediaset (-16%) Le reti digitali non stregano gli investitori pubblicitari
Le elaborazioni sui dati Nielsen e Auditel sul 2012 restituiscono un'immagine solo parzialmente premiante che sul fronte della raccolta pubblicitaria si è sostanziato
in un -14,3% di investimenti in generale (-15,3% in tv).
Le buone notizie vengono dall'Auditel. Restringendo il perimetro a Rai e Mediaset, che da sole pesano per l'84% sul totale della raccolta in tv, si parla di un +32% dell'audience per i canali digitali della Rai e +38,4% per Cologno Monzese (per arrivare rispettivamente a 643mila e 550mila spettatori medi). Lo share dei canali nativi digitali dei due editori è salito dal 9,7 all'11,5 per cento. Per contro, nel 2012 le reti generaliste Rai e Mediaset hanno prodotto una quota d'ascolto media del 62,1 per cento, in decremento rispetto al 67,4% del 2011.
Spostandosi sul versante investimenti, la crescita dei canali digitali di Rai e Mediaset è stata del +9,38% per Viale Mazzini e del +8,18% per Mediaset. Meno dell'audience, dunque, per arrivare a 62 e 192 milioni di raccolta a fronte dei 768 milioni della Sipra per le reti generaliste Rai e dei 2,25 miliardi raccolti da Publitalia per le generaliste Mediaset. E soprattutto una crescita non in grado di far cambiare il segno finale della raccolta: -23,5% per Sipra e -15,98% per Publitalia e Digitalia.
Gruppo Poste Italiane: nel Bilancio 2012 utile netto a 1.032 milioni
Risultati in crescita per i servizi finanziari e il ramo assicurativo nonostante il contesto economico globale ancora debole Primato negli strumenti di pagamento Il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane, presieduto da Giovanni Ialongo, ha approvato il Bilancio Consolidato 2012 e il progetto di Bilancio della Capogruppo 2012.
• Utile netto consolidato 1.032 mln
• Ricavi totali a 24 mld
• Investimenti per 477 mln
• PosteVita: ricavi record a quota 10,5 mld: + 10,5%
• PosteMobile: 3 milioni di Sim
Anche nel 2012 il Gruppo guidato da Massimo Sarmi, ha ottenuto risultati di grande significato nel complesso scenario di incertezza economica e di contrazione strutturale del mercato dei servizi postali, confermando la serie di utili che il Gruppo consegue ininterrottamente oramai dal 2002. L’esercizio chiude con un Utile netto di 1.032 milioni di euro e con una redditività che colloca Poste Italiane al primo posto al mondo tra i principali operatori postali internazionali. Il Gruppo ha visto aumentare la propria quota di mercato nei servizi assicurativi ed ha consolidato i risultati nei servizi finanziari, dove fa segnare un sensibile incremento del valore del business. I dati di bilancio hanno ribadito inoltre la leadership assoluta nel settore degli strumenti di pagamento grazie al successo della carta prepagata Postepay e dell’immediato favore ottenuto sul mercato dai nuovi servizi studiati per l’e-Commerce. I ricavi totali, inclusivi dei premi assicurativi, si attestano a 24 miliardi di euro in crescita rispetto ai risultati 2011 (22 miliardi nel 2011) per effetto delle positive performance dei comparti assicurativo e finanziario. Il Risultato Operativo conseguito è stato di 1.382 milioni di euro, inferiore rispetto all’esercizio precedente (1.641 milioni nel 2011). La crescita complessiva dei ricavi e il diverso mix degli stessi a favore del comparto assicurativo e finanziario, non sono infatti tali da compensare gli effetti della flessione che la riduzione dei ricavi postali produce sul risultato operativo. Continuano inoltre a pesare anche su questo esercizio i significativi oneri che Poste Italiane sostiene in qualità di fornitore del Servizio Universale e che, come di consueto, sono compensati dallo Stato solo in parte. Sul risultato complessivo dell’esercizio ha avuto un positivo effetto l’iscrizione del provento non ricorrente (278 milioni di euro) derivante dalle modifiche normative che hanno consentito alle aziende di chiedere la deduzione dall’IRES, dell’IRAP pagata sul costo del lavoro nei passati esercizi. Al complessivo risultato dell’esercizio di 1.032 milioni ha contribuito il Patrimonio destinato BancoPosta per 343 milioni di euro. I ricavi dei Servizi Postali e Commerciali si attestano a 4.657 milioni di euro, con una diminuzione percentuale del 9,8% sul 2011, quale effetto della contrazione strutturale e progressiva dei volumi della comunicazione tradizionale, sostituita dall’uso sempre più intenso e diffuso delle comunicazioni via internet, e della razionalizzazione delle spedizioni da parte dei grandi clienti, il tutto in un contesto sempre più competitivo, anche a seguito dalla piena liberalizzazione del mercato postale. I ricavi dei Servizi Finanziari mostrano un incremento del 5,5% (+279 milioni di euro) grazie agli importanti risultati che derivano dalla raccolta dalla clientela privata effettuata, sia sui conti correnti, sia sui prodotti del risparmio postale, che continua a premiare la sicurezza, la redditività e la semplicità dei prodotti di Poste Italiane. Le carte prepagate Postepay salgono a quasi 10 milioni e confermano la leadership di Poste Italiane nel settore delle carte di pagamento. Significativi anche i volumi degli investimenti; in un contesto recessivo, in cui la debolezza della domanda interna si riflette sulla contrazione degli investimenti effettuati dalle imprese, Poste Italiane ha continuato ad investire le proprie risorse in immobilizzazioni materiali e immateriali con 477 milioni di euro (415 nel 2011) a livello di Gruppo, di cui l’84% realizzati della Capogruppo Poste Italiane SpA e ripartiti tra interventi sull’infrastruttura tecnologica (232 milioni di euro), finalizzati a promuovere l’innovazione e lo sviluppo del business a valenza tecnologica, aggregando competenze altamente specialistiche attraverso accordi di collaborazione con università, enti di ricerca e istituzioni accademiche. Gli investimenti si sono poi orientati verso attività di ammodernamento e ristrutturazione immobiliare (105 milioni di euro) e a interventi di sviluppo e ulteriore aumento dell’efficienza della rete logistica postale (64 milioni di euro).