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Reti Ten, Zamberletti: II governo italiano deve difendere il Corridoio 1

Roma, 20 luglio 2011 - La proposta del Parlamento europeo di depotenziare il Corridoio 1 determinerebbe una situazione per cui quello che fino ad oggi era l’asse Berlino-Palermo verrebbe a perdere la priorità a vantaggio del Corridoio 5 (Helsinki-La Valletta), con il risultato che per la direttrice nord-sud, dopo Roma e Napoli, il tracciato virerebbe verso Bari, con una sorta di autostrada del mare che collegherebbe il capoluogo pugliese al porto di La Valletta, a Malta. Viene invece confermato l'asse est-ovest che da Lione dovrebbe arrivare a Trieste, via del Frejus, Torino, Milano e Venezia e la direttrice Rotterdam-Genova.

II governo italiano deve difendere il corridoio 1, Berlino-Palermo e la realizzazione del Ponte sullo Stretto. E' questa la richiesta del presidente della società Stretto di Messina e dell'Igi (Istituto Grandi Infrastrutture), Giuseppe Zamberletti, intervenuto ieri al convegno organizzato dall'ottava commissione del Senato sul Libro verde sugli appalti pubblici. Zamberletti ha ribadito la necessità di difendere l'opera e ha espresso il suo apprezzamento per le prime risposte del governo italiano rispetto alla proposta del Parlamento europeo di ridisegnare i corridoi europei di trasporto. Nella proposta di bilancio inviata alla Commissione europea si prevede il ridisegno del corridoio 1 (Berlino-Palermo) e del corridoio 5 (Helsinki-La Valletta): viene cancellato il Ponte sullo Stretto di Messina dalle priorità comunitarie e l'assedi trasporto europeo si fermerà a Napoli virando poi per Bari invece di proseguire per la Calabria e la Sicilia. A fronte della discutibile proposta europea di depotenziare il corridoio 1 e di dare priorità alla tratta che passa da Bari», ha detto Zamberletti ieri, «abbiamo apprezzato l'immediata presa di posizione del ministero delle infrastrutture che si è subito attivato e confidiamo che l'opera sia mantenuta come prioritaria. Anche perché non si comprende il senso di spostare l'attenzione su Malta.

Nei giorni scorsi il dicastero di Porta Pia ha trasmesso un'articolata nota a Bruxelles con la quale ha ribadito che il ponte è un'opera da mantenere nelle priorità Ue della proposta di bilancio inviata dal Parlamento europeo alla Commissione il 29 giugno. Il percorso per arrivare all'approvazione del bilancio è lungo e articolato: si parte da questa prima proposta e attraverso una lunga concertazione fra Parlamento, Commissione e Consiglio si arriverà dopo mesi all'approvazione definitiva. Ci sarà tempo, anche per l'Italia, laddove la Commissione avallasse la proposta del Parlamento, per agire con ulteriori azioni tese a mantenere la scelta iniziale del Corridoio 1 e del Ponte sullo Stretto. La partita in ballo non è da poco se si pensa, fra l'altro, che una eventuale cancellazione di parte del Corridoio 1 potrebbe portare alla risoluzione del contratto con la cordata di Impregilo per la costruzione del ponte di Messina e all'applicazione di penali.