Sicilia, Ance: a rischio nuove grandi infrastrutture
Palermo, 7 novembre 2011 - "E' a rischio la realizzazione di tutte le nuove grandi infrastrutture in Sicilia e nel Mezzogiorno d'Italia, a causa della nuova interpretazione normativa, da parte della Direzione generale Competitivita' dell'Unione europea, che considera i relativi finanziamenti come ''aiuti di Stato'' e come tali da valutare secondo una lunga e rischiosa procedura. In realta' finora le infrastrutture nelle Regioni dell'area ''Obiettivo 1'' erano sempre state ritenute dal'Ue come una precondizione di sviluppo e, dunque, incapaci di creare squilibri o concorrenza sleale nel libero mercato". A lanciare l'allarme e' Salvo Ferlito, presidente regionale dell'Ance Sicilia, che ha chiesto il sostegno dei presidenti Ance delle Regioni del Sud Italia e del presidente nazionale dell'Ance, Paolo Buzzetti, sull'Unione europea al fine di bloccare immediatamente questo ''gravissimo precedente - spiega Ferlito - che rischia di fare arenare tutti i progetti in fase di istruttoria da parte delle altre competenti Direzioni generali dell'Ue, come l'interporto e le opere per l'area industriale di Termini Imerese e la Catania-Ragusa. Esiste persino il pericolo che si debbano restituire i finanziamenti per gli aeroporti di Comiso, Fontanarossa e Punta Raisi''. Il caso e' stato posto a proposito del progetto del porto hub di Augusta, inserito nella programmazione strategica dei trasporti europei in quanto si integrera' con la rete portuale e ferroviaria a servizio del corridoio Helsinki-Palermo. La scheda progettuale dell'opera, cofinanziata da ministero delle Infrastrutture, Autorita' portuale di Augusta e Pon trasporti per 116 milioni di euro, era gia' stata esaminata dalle Direzioni generali Regioni e Trasporti dell'Ue; ma quella della Competitivita', per la prima volta nella storia dell'Unione, ha assimilato il finanziamento pubblico di una infrastruttura per la mobilita' ad un ''aiuto di Stato'' e, pertanto, come tale intende valutarlo.