Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Spending review, Anas esempio virtuoso tra le aziende italiane che erogano servizi pubblici

È quanto emerge da una ricerca, condotta da Promo PA Fondazione

Roma, 22 novembre 2012 – L’Anas, l’azienda che gestisce le strade e le autostrade statali in Italia, in tema di spending review rappresenta uno tra i casi da prendere ad esempio nella Pubblica Amministrazione. È quanto emerge da una ricerca, condotta da Promo PA Fondazione, pubblicata di recente e intitolata "Spending review. Scenari, testimonianze e proposte sulla razionalizzazione dei costi di approvvigionamento della Pubblica Amministrazione".
Il volume offre una visione istantanea ma allo stesso tempo complessiva sul tema dell’innovazione degli acquisti e della razionalizzazione della spesa, presentando l’Anas come una best practice tra le aziende italiane che erogano servizi pubblici.
Di spending review in Italia si è iniziato a parlare nel 2007 ma il tema tuttavia è divenuto di grandissima attualità con l'insediamento del Governo Monti. Nella pubblicazione viene riconosciuto ad Anas un “approccio efficace e strutturato ai costi” ottenuto “implementando un programma di razionalizzazione della spesa” offrendo “risultati significativi e certi”. Inoltre, tra le considerazioni conclusive utili alle pubbliche amministrazioni che intendano accingersi ad attuare programmi di spending review nel settore degli acquisti, l’Anas viene assunta come esempio sviluppo di programmi efficaci di razionalizzazione dei costi strutturati nelle fasi di identificazione delle opportunità, definizione del piano degli interventi e monitoraggio del risparmio ottenuto. Il testo è stato presentato durante un incontro promosso da Promo P.A. Fondazione, in collaborazione con Bravo Solution SpA, il 21 novembre a Roma. Durante l’incontro Mauro Frattini, Responsabile dell’Unità Acquisti dell’Anas, ha presentato il “caso Anas”, incluso nella ricerca insieme ad altri casi di studio di amministrazioni che hanno intrapreso programmi di spending review (Ministero della Giustizia, al Ministero della Difesa, Comune di Bologna).
La ricerca si conclude individuando alcune linee guida da attuare nei programmi sistematici di analisi e controllo della spesa nel settore degli acquisti. Dai molteplici spunti emersi dalla ricerca, esce fuori un decalogo per la buona gestione della spesa per i consumi intermedi:
1. sviluppare programmi efficaci di razionalizzazione dei costi strutturandoli nelle fasi di identificazione delle opportunità, definizione del piano degli interventi e monitoraggio del risparmio ottenuto.
2. disporre di dati di spesa attendibili, completi e comparabili. Tale visibilità può essere raggiunta grazie all’utilizzo diffuso e capillare di metodologie e tecnologie specifiche.
3. I dati di spesa devono riguardare sia costi sia quantità (essendo la spesa il prodotto di tali fattori), così da permettere un’analisi e una verifica sistematica dell’effettiva congruità dei fabbisogni, al fine di identificare e implementare ottimizzazioni, eliminando eventuali sprechi.
4. La spending review deve essere agevolmente replicabile nel tempo: diversamente si riduce a una estemporanea operazione di cost cutting. La disponibilità sistematica dei dati di spesa è condizione indispensabile per la reiterabilità del processo.
5. capacità delle Pubbliche Amministrazioni di ridurre i costi di acquisizione, a parità di quantità e qualità dei beni forniti, tramite interventi di centralizzazione degli acquisti, purché individuando il perimetro territoriale più adeguato alle diverse voci di spesa (nazionale, regionale, provinciale, associazione di comuni etc…).
6. confronto delle performance di acquisto di Enti ed Uffici comparabili, in un’ottica di benchmarking per promuovere il miglioramento continuo dei comportamenti di spesa delle PPAA, superando il limitativo approccio dei costi standard.
7. confronto con le prassi migliori e non con i costi standard che, normalmente, rappresentano una media.
8. Le esperienze delle organizzazioni pubbliche - anche estere - sul fronte della spending review vanno valorizzate e condivise, per agevolare analoghi percorsi da parte di altre Amministrazioni.
9. L’adozione di tecnologie specifiche per la gestione della spesa insieme ad adeguati percorsi di formazione delle risorse coinvolte.
10. Infine, un ulteriore passo avanti nei processi di revisione della spesa potrebbe essere quello di rendere pubblici i risultati dei confronti effettuati, affinché i cittadini possano rendersi conto oggettivamente delle performance delle PA sull'utilizzo del denaro pubblico per l'acquisto di beni e servizi, inserendo anche questi parametri nelle diverse occasioni di rendicontazione di mandato da parte degli Amministratori, nella logica dell'accountability.