Tav, si ritoccano le tariffe. Al Frejus e al Bianco più 20%
Ma la Sitaf frena: «L'ecotassa di Parigi non è attuale in Italia»
Torino, 26 giugno 2012 – La realizzazione della Torino-Lione ferroviaria si porterà dietro un aumento delle tariffe autostradali per il trasporto merci che arriverà al 20 per cento nel 2015. Alcuni incrementi sono stati decisi già negli anni passati e l'accordo italo-francese dello scorso trenta gennaio mette nero su bianco una crescita progressiva dei costi di attraversamento. «L'obiettivo - ha spiegato il professor Oliviero Baccelli, dell'Università Bocconi di Milano nel corso del convegno sul futuro della logistica organizzato da Unioncamere - è di modulare i pedaggi in base alle classi di inquinamento e adottare restrizioni con l'obiettivo di ottenere un riequilibrio modale in favore del trasporto ferroviario».
Ad oggi, però, sul lato italiano si ragiona solo su aumenti finalizzati alla realizzazione delle opere di messa in sicurezza dei due valichi mentre per quanto riguarda il sovra-pedaggio per l'incentivazione del trasporto modale «dal lato Italia è un tema che non è attuale», spiega Gianni Luciani, amministratore delegato della Sitaf. Anche perché il traffico merci continua a diminuire o, comunque, imbocca altre strade, leggi Ventimiglia o l'autostrada del mare verso la Spagna.
Il problema è che la Francia sta spingendo in questa direzione - dal 1° gennaio sarà operativa su tutto il territorio d'oltralpe l'eco-tassa sul trasporto merci su gomma che vale complessivamente 1,2 miliardi - e alla lunga anche l'Italia potrebbe cedere. A bloccare questo intervento è stato l'intervento dell'allora sottosegretario ai Trasporti, Mino Giachino. L'attuale presidente della Consulta per la Logistica, è riuscito a far stralciare questo provvedimento dalla ratifica del trattato delle Alpi «che avrebbe impedito di realizzare qualsiasi altro intervento infrastrutturale».
Resta da capire quanto l'Italia riuscirà a reggere l'urto di scelte politiche e tariffarie non solo francesi ma anche Svizzere e Austriache che puntano ad incentivare il trasporto ferroviario. Secondo Giachino, però, «il nostro paese ha bisogno di ridurre l'incidenza dei costi dei trasporti e della logistica sul costo di produzione medio che attualmente è del 20/21 per cento mentre in Germania è del 16. In poche parole se l'Italia vuole crescere di più deve puntare su una logistica molto ma molto più efficiente».
Una scelta necessaria perché «a fronte di una stagnazione ormai "strutturale" della domanda interna i mercati esteri costituiscono la via di sbocco privilegiata della nostra produzione», commenta Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere. E l'assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, annuncia la prossima riunione ad Alessandria, del tavolo con Lombardia e Liguria legato anche al rilancio del porto di Genova e alla costruzione del Terzo Valico.