Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Tem ferma alla Corte dei Conti

L'Ad Terragni: "Per il finanziamento senior abbiamo la disponibilità di Cassa depositi e prestiti e della Banca europea per gli investimenti"

Milano, 1° febbraio 2012 – «Sulla data di avvio dei cantieri non mi sbilancio. Finora siamo ancora in tempo per realizzare l'arco Tem entro l'anno prossimo ma la tabella di marcia andrà verificata quando arriveranno le autorizzazioni» afferma Fabio Terragni, amministratore delegato di Tangenziale esterna Spa.

La tangenziale est esterna di Milano, a differenza di Pedemontana e Brebemi, per ora è rimasta sulla carta. Dopo l'approvazione del progetto definitivo da parte del Cipe lo scorso mese di agosto, non si è ancora ottenuto il via libera dalla Corte dei Conti e di conseguenza l'inizio dei lavori è slittato di mese in mese: dicembre 2011, gennaio 2012, adesso l'assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Raffaele Cattaneo indica il mese di marzo. Senza la parte centrale dell'infrastruttura, il cosiddetto arco Tem che si sviluppa per sei chilometri tra le strade provinciali Cassanese e Rivoltana, la Brebemi non avrà un canale di accesso da Milano. Ulteriori ritardi nell'avvio dei cantieri, quindi, potrebbero compromettere non una ma due autostrade.

Oltre al via libera della Corte dei conti, la società concessionaria deve ancora definire il finanziamento principale. A fronte di un costo complessivo di 1,659 miliardi di euro che arrivano a sfiorare i 2 miliardi con gli oneri finanziari, è previsto un contributo a carico dei soci per 580 milioni di euro suddiviso in equity per 465 milioni e un prestito subordinato per 115 milioni. Attualmente, però, sono stati versati solo 100 milioni di cui in cassa ne restano 40. Per avviare i cantieri e coprire i costi del 2012 la società sta cercando di ottenere un prestito ponte controgarantito dai soci per 200 milioni di euro che dovrebbe essere pronto entro tre mesi. Solo successivamente si deciderà quando e con quali modalità procedere con l'aumento di capitale.

Oltre ai 580 milioni è previsto un project financing da 1422 milioni di euro ancora da definire. Giovedì scorso Tangenziale esterna ha dato incarico di arranging del debito a Banca infrastrutture innovazione e sviluppo, che è anche socio della stessa allo 0,25 per cento. «Si tratta di verificare - spiega Terragni - la praticabilità della soluzione alla luce delle attuali condizioni di mercato».

Molto pragmaticamente l'amministratore delegato afferma che «non sono certo al 100% di riuscire a far quadrare il cerchio visto il costo del denaro», ma al momento non si sta pensando a un "piano b". La società, inoltre, ha due carte importanti da giocare. Cassa depositi e prestiti è disponibile a contribuire fino al 50% dell'ammontare, mentre «abbiamo verificato che la Banca europea per gli investimenti è disponibile a partecipare alla strutturazione del debito con modalità da definire». L'operazione, secondo il manager, si dovrebbe chiudere entro un anno.

Nel frattempo si sta lavorando con i soci costruttori sul fronte operativo. «Entro la prima decade di febbraio - spiega Terragni - verrà proposto al consiglio di amministrazione il contratto con i soci costruttori che dovrà poi essere ratificato dall'assemblea». L'opera, lunga 32 chilometri, prevede anche 38 chilometri di strade connesse e genererà 8mila posti di lavoro all'anno, ma a causa dell'impatto sul territorio ha suscitato critiche da parte di alcuni residenti nelle aree coinvolte. «In una fase difficile - conclude Terragni - questo investimento che prevede 150 milioni di euro in opere di compensazione e mitigazione ambientale, può contribuire a far ripartire il ciclo economico».

Fonte: Il Sole 24 Ore Lombardia