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Briciole di pane

Tokyo, emergenza da 35 miliardi

Se ne impegneranno subito dieci per strade e terminal marittimi

Milano, 23 aprile 2011 - Il primo bilancio straordinario per la ricostruzione del Giappone settentrionale non prevede l'emissione di nuovi titoli di Stato, ma dà una sforbiciata agli aiuti per i Paesi in via di sviluppo. Il disegno di legge che stanzia 4.153 miliardi di yen (quasi 35 miliardi di euro) per affrontare la fase di emergenza provocata alle catastrofi dell'u marzo è stata approvata ieri dal Governo del premier Naoto Kan, che spera in una approvazione parlamentare ai primi di maggio. Il budget speciale coprirà le necessità più urgenti, a partire dalla rimozione dell'immensa quantità di macerie lasciata dallo tsunami (stimata in circa 24 milioni di tonnellate). L'importo che andrà a lavori pubblici finalizzati a riattivare strade, porti e terreni agricoli sarà di circa 1.200 miliardi di yen. Il resto andrà per lo più a riparazioni di edifici pubblici, al finanziamento delle amministrazioni locali colpite e al supporto per le piccole e medie imprese danneggiate. Il piano prevede una serie di appalti per 100mila case prefabbricate che diventeranno alloggi temporanei per gli sfollati, di cui 3omila entro la fine di maggio (in questo settore stanno avanzando proposte anche società straniere, comprese ad esempio tre italiane con l'intermediazione di Btg Group). Lo stanziamento è già superiore ai tre budget speciali varati dopo il terremoto di Kobe del 1995, ma sarà sicuramente seguito da altre manovre di stimolo - la prossima prevista in giugno - che dovranno necessariamente comportare oneri sia per lo Stato sia per i cittadini: lo stesso Kan ha ammesso ieri che per le successive fasi della ricostruzione non si potrà evitare un peggioramento del debito pubblico attraverso l'emissione di nuovi bond, mentre sono allo studio provvedimenti sul piano fiscale. Il capo di gabinetto Yukio Edano ha ventilato ieri la possibilità di "una tantum" pro-ricostruzione e alcune fonti non escludono un ritocco all'insù, sia pure non oltre l'8%, dell'imposta sui consumi - oggi al 5% - dall'anno prossimo. Per ora, il finanziamento è stato trovato raschiando i fondi del barile nelle pieghe del bilancio pubblico, con lo spostamento di fondi discrezionali e l'abolizione di alcune misure di spesa già previste (da quella per un aumento degli assegni familiari a quelle per un irrobustimento della copertura pensionistica). Cancellato anche un provvedimento di sapore populista come l'abolizione di una serie di pedaggi autostradali. Sono stati tagliati 50,1 miliardi di yen dall'ammontare previsto per gli Oda (gli aiuti ufficiali allo sviluppo), che nell'anno fiscale 2011 saranno limitati a 572,7 miliardi di yen. Il ministro degli esteri Takeaki. Matsumoto si è dichiarato molto dispiaciuto per questo taglio, promettendo che sarà fatto il possibile perché non intacchi in modo significativo le operazioni concrete di assistenza promosse dal suo Paese.

Stefano Carrer - Il Sole 24 Ore