Torino-Savona, l'ascesa di Gavio
Via libera del cda di Autofiori alla proposta di acquisto della maggioranza delle quote
Savona, 17 maggio 2012 – Un'operazione da circa 200 milioni di euro, per arrivare ad avere un unico soggetto gestore delle autostrade nell'area compresa tra il ponente ligure e Torino. Un assetto che consentirebbe senza dubbio una più agevole progettazione dello sviluppo della rete: di poche settimane fa è la notizia dell'individuazione del tracciato per la bretella Borghetto-Predosa, che dovrebbe collegare il ponente ligure con il Piemonte, la A10 con la A6 e poi con la A26.
Ieri si è riunito il consiglio di amministrazione della società Autofiori, ed è stato votato all'unanimità l'acquisto della tratta Torino-Savona. Tecnicamente, all'ordine del giorno, era inserita la «proposta di subentro nel contratto di opzione di acquisto di una quota dell'autostrada Savona-Torino». La quota è il pacchetto di maggioranza, il 59%, detenuta dalla Sias, società del gruppo Autostrade Spa. Del consiglio di amministrazione di Autofiori fanno parte soggetti pubblici per una percentuale azionaria del 16,75%, e imprese private per l'83,25%. Tutti hanno espresso parere favorevole all'acquisto del pacchetto di maggioranza della tratta Savona-Torino, ma al momento si tratta di un semplice atto di indirizzo: la pratica dovrà infatti essere sottoposta nei prossimi giorni all'assemblea dei soci, e in quella sede dovrà essere votato il sostanzioso aumento di capitale. Rimane insomma da capire se i soggetti pubblici, in un contesto economico di tagli dei finanziamenti statali e bilanci risicati, decideranno di investire, per la loro parte, e rimanere così agganciati alla percentuale azionaria detenuta. Oppure se decideranno di non sottoscrivere l'aumento, riducendo così la loro presenza nel pacchetto azionario della società.
Nella parte pubblica di Autofiori sono presenti le Province, le Camere di commercio e i Comuni di Imperia e Savona, i Comuni di Sanremo e Ventimiglia, e la Camera di commercio di Genova. La parte privata è invece rappresentata dalla Salt (Società autostrade Liguria e Toscana, socio di maggioranza con il 60,77%, controllata a sua volta dal gruppo Gavio); Carige, Carisa e l'Autostrada Albenga-Garessio-Ceva.
L'acquisto della tratta Torino-Savona è considerato strategico per il gruppo Autofiori, e potrebbe portare ad un potenziamento di una rete particolarmente trafficata, soprattutto per i mezzi pesanti diretti o provenienti dalla Francia, dal porto di Savona, da Torino. Un potenziamento legato a doppia mandata ad un quasi certo aumento dei costi del pedaggio, considerato che la tratta Ventimiglia-Savona è la più cara d'Italia. Alla fine di aprile è stato annunciato il tracciato della bretella tra l'Albenganese (all'altezza di Borghetto Santo Spirito) la Valbormida e il basso Piemonte: un'infrastruttura da circa 3 miliardi di euro, che rappresenterebbe un'alternativa viaria attualmente non esistente: la bretella potrebbe infatti assorbire il traffico dalla Francia e dal ponente ligure verso Torino, e viceversa. E questo permetterebbe un traffico molto più sostenibile lungo l'attuale unico percorso, che vede al centro il nodo autostradale di Savona, particolarmente soffocato dal traffico pesante.
Il "sì" all'acquisto della quota di maggioranza della Torino-Savona sembra funzionale alla progettazione di questa bretella, e alle altre opere di adeguamento della rete. Rimane da vedere se, oltre all'intenzione "politica", tutti gli azionisti dimostreranno anche di voler mettere in campo le risorse economiche per sostenere l'operazione, o se il progetto di "annessione" della tratta porterà alla modifica dell'assetto azionario.