Trasporti: Anita, autotrasporto non è nemico della ferrovia
Lo afferma il presidente della sezione trasporto intermodale di Anita
Roma, 30 novembre 2010 - L'autotrasporto ''non è nemico della ferrovia'' e ''i camionisti non sono banditi e killer delle strade che schiavizzano autisti stranieri facendoli lavorare senza pause''. Lo afferma in una nota il presidente della sezione trasporto intermodale di Anita (associazione di imprenditori dell'autotrasporto merci), Angelo Panzeri, secondo cui è ''una visione un po' distorta dell'autotrasporto quella emersa dal convegno di ieri'' Mercintreno ''il cui obiettivo era cercare un dialogo tra il trasporto stradale e quello
ferroviario. E invece - aggiunge - un dialogo non c'è stato. Solo un susseguirsi di attacchi ad un settore che in Italia fa muovere più dell'86% delle merci''.
Secondo Panzeri, ''il sistema italiano dei trasporti può essere competitivo solo se decolla l'intermodalità. È quello che l'autotrasporto chiede da decenni''. L'autotrasporto ''non è in concorrenza con la ferrovia, anzi, gli autotrasportatori chiedono lo sviluppo dell'intermodalità, e sono i primi ad investire nel trasporto delle merci su ferrovia e sulle autostrade del mare'' dice Panzeri aggiungendo che ''lo sbilanciamento della strada sul ferro, come sostiene l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, non è certo voluto dall'autotrasporto, e nemmeno da un Governo che eroga incentivi a favore di tale categoria. È dovuto, invece, all'inefficienza, scarsa flessibilità, ingessatura ed eccessiva burocrazia della ferrovia che genera costi non concorrenziali
rispetto al mercato''. ''Purtroppo - conclude - manca la volontà degli interlocutori coinvolti in prima persona, armatori, autorità portuali, ferrovie, di puntare sul trasporto intermodale, non certo degli autotrasportatori''.