Tre colossi per la Fano-Grosseto
Strabag, Astaldi e Cmc si fanno avanti per il progetto di finanza
Perugia, 6 ottobre 2011 - Questa volta si fa sul serio. Perché non ci sono solo dichiarazioni di intenti o disponibilità di massima. C'è una proposta nero su bianco, avanzata da tre delle più importanti aziende di costruzioni del Paese (e non solo), pronte a costituirsi in un raggruppamento temporaneo di imprese e a completare con la finanza di progetto quella Due Mari attesa ormai da più di trent'anni.
Strabag Ag, Astaldi Spa e Cmc Ravenna si sono fatte avanti scrivendo direttamente al ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli e per conoscenza ai presidenti delle tre Regioni coinvolte direttamente Catiuscia Marini (Umbria), Gianmario Spacca (Marche) ed Enrico Rossi (Toscana). Nel documento chiedono al ministro se ha interesse "...a esaminare e valutare specifica proposta di intervento corredata da relativo studio di fattibilità ai fini del successivo avvio della procedura di finanza di progetto perla realizzazione" della Grosseto-Fano. Capitali privati per completare l'opera da recuperare negli anni attraverso il pedaggio e la valorizzazione delle aree connesse all'infrastruttura.
Capofila dell'associazione temporanea di imprese è la Strabag Ag che fa parte del colosso europeo Strabag Se con sede a Vienna e che vanta numeri da capogiro: 73mila dipendenti ed un fatturato che si aggira intorno ai 14 miliardi di euro. La Strabag è tra le prime cinque imprese di costruzioni in Europa. Opera principalmente nel mercato internazionale dell'edilizia civile ed industriale, dell'ingegneria, delle infrastrutture, delle concessioni ed opere del sottosuolo. Attiva principalmente in Austria e Germania, lavora praticamente in tutta Europa, in Asia e in America. Del gruppo fanno parte grandi imprese europee come Dywidag, Heilit-Wd rner, Mdbius e Zúblin.
Di grande importanza anche i due partner. Il Gruppo Astaldi, fondato negli anni Venti dall'omonimo ingegnere Sante, è uno dei più affermati contractor in Italia e nel mondo ad operare con la finanza di progetto. Novantacinquesimo nelle classifiche mondiali 2010, ha realizzato infrastrutture in ogni angolo della terra. Quotato in borsa dal 2002, attualmente opera in 23 Paesi dove sono attivi cento cantieri. Due miliardi il fatturato consolidato a fine 2010 e oltre 9 miliardi di euro in portafoglio ordini al 31 dicembre scorso. Oltre cinquecento le opere di rilievo realizzate in tutto il mondo. Fiori all'occhiello nella costruzione di infrastrutture l'autostrada dell'Anatolia, che collega Instambul con Ankara, e la Tav Roma-Napoli. Attualmente è il gruppo è impegnato in Romania per la costruzione del viadotto di Basarab e in Polonia per la circonvallazione Minsk-Mazowiecki. Proprio pochi giorni fa si è a 'udicato il contratto per la realizzazione dell'autostrada Cernavoda-Medgidia in Romania, del valore di 119 milioni (al 50%, leader dell'iniziativa), mentre il primo settembre aveva chiuso un accordo da 350 milioni per le ferrovie in Polonia.
La Cmc di Ravenna è invece una coop (Cooperativa muratori e ce-mentisti) fondata nel 1901, anch'essa attiva in Italia e all'estero. Nel settore delle costruzioni realizza oltre il 90 per cento del suo fatturato che nel 2010 ha superato gli 800 milioni di euro. Occupa 8.500 persone delle quali oltre 500 compongono l'organico fisso, fra queste ultime 373 sono soci. Oltre ad aver collaborato alla realizzazione dell'Alta velocità sull'asse Milano-Bologna-Firenze e all'autostrada Salerno-Re : o Calabria, vanta tra i suoi gioielli la partecipazione in Cina allo "Yellow river diversion project, the connection works", un imponente progetto idraulico per convogliare le acque dal fiume Giallo verso le città di Taiyuan e Datong, ma anche la costruzione del principale centro congressi dell'Organizzazione delle nazioni unite in Africa, ad Addis Abeba.
Tre giganti, insomma, pronti a mettere a disposizione tutta la loro esperienza e, soprattutto, le loro risorse per completare quello che è considerato uno degli assi viari più importanti del Paese, fondamentale per lo sviluppo del centro Italia. Un'opera iniziata ormai da anni, di cui sono stati inaugurati solo alcuni tratti e che ha bisogno di una decisa accelerata per poter vedere finalmente la luce. L'Umbria non ha perso tempo. Ricevuto per conoscenza il documento delle tre aziende, ha a sua volta sollecitato Matteoli, attraverso una lettera della governatrice Catiuscia Marini, a fissare immediatamente un incontro. La parola passa al ministro.