Treni ad «alta capacità» sulla Palermo-Catania
Due le proposte che la Regione dovrà prendere in considerazione
Palermo, 24 febbraio 2011 - Finalizzare tutte le risorse disponibili, circa 80 miliardi euro tra fondi europei e Fas, nella realizzazione di grande infrastrutture. Soprattutto ferroviarie. E' questo il piatto forte del Piano per il Sud, varato dal governo Berlusconi, che prevede l'estensione della rete ad alta velocità fino a Bari. In Sicilia, invece, sarà realizzato un collegamento ad «alta capacità» tra Palermo e Catania. Non treni che sfrecciano a 300 chilometri all'ora, ma un po' più lenti che, comunque, consentiranno di collegare le due maggiori città siciliane in tempi piuttosto rapidi. Ciò dipende da quale progetto sarà attuato. Quello delle Fs che prevedono un tracciato in galleria, sotto i Nebrodi, che consentirebbe di percorrere la distanza di 180 chilometri in un'ora e venti minuti?; o quello redatto dalla «Fondazione Sabir» che prevede la velocizzazione dell'attuale tracciato, che passa da Enna e Caltanissetta, è collegherebbe Palermo e Catania in circa 2 ore? Le differenze tra l'una e l'altra opzione sono notevoli. Il progetto delle Fs, a prezzi attuali, ha un costo stimato in 4,5 miliardi di euro. Ma bisognerebbe scavare due canne di 40 chilometri, una per ogni galleria, sotto i Nebrodi con tempi di lavorazione inevitabilmente lunghi. A parte il fatto che prima bisognerebbe risolvere tutti i problemi di carattere ambientale, come lo smaltimento di milioni di metri cubi di terra proveniente dagli scavi. Il progetto della Fondazione Safir, invece, con una spesa di 2 miliardi di euro, oltre l'ammodernamento dell'attuale tratta, prevede anche l'acquisto dei mezzi e la gestione. Veloci i tempi di realizzazione, anche i treni sarebbero più lenti. I due progetti hanno in comune la prima parte del tracciata, partendo da Palermo, fino a Cefalù dove sono in corso i lavori per il raddoppio del binario. La scelta del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, non ne ha fatto mai mistero, propende per il progetto della Fondazione Sabir, ma pensa anche ad un potenziamento delle infrastrutture aeroportuali dell'Isola. «Per mettere in collegamento Palermo con Catania - ha sottolineato Lombardo - con un treno che percorra il tragitto di 180 chilometri in un'ora e quarantacinque minuti, basterebbe intervenire con una cifra di 800/900 milioni di euro, non un investimento impossibile. C'è poi l'aeroporto di Comiso che deve essere completato. Non lo si può lasciare inutilizzato e non vedo perché non gli si debbano assicurare servizi di sicurezza e di controllo Lombardo, anche perché alla conferenza stampa con Fitto era presente il presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha aggiunto: «Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Perché a quell'aeroporto a cui tiene tanto il presidente della Provincia D'Orsi e tutti gli agrigentini, sorgerebbe in un territorio nel quale, con tutto il rispetto per i signori ministri in carica e non, non c'è un metro di autostrada o una circonvallazione. Non credo - ha continuato - che il governo nazionale attraverso i propri ministri, per questioni di ripicca politica, voglia cancellare l'aeroporto di Agrigento. In ogni caso lo finanzieremo noi. Ci è stato detto dall'Enac che ci sono le condizioni per realizzarlo, se la Regione partecipa, insieme con un gruppo privato che crede in quell'investimento». Su come indirizzare la spesa delle risorse non spesa a disposizione della Regione, nei prossimi giorni, a Roma, sarà convocato un tavolo tecnico con il ministero delle Infrastrutture per verificare lo stato di attuazione dei finanziamenti affidati all'Anas e alle Fs. Le Ferrovie dello Stato, in Sicilia, non hanno speso quasi nulla. L'Anas ha già appaltato tre lotti (in uno sono iniziati i lavori) della Nord-Sud, Santo Stefano di Camastra-Gela. Coni soldi disponibili potrebbe appaltare i lotti da Nicosia al bivio di Mulinello, passando per Leonforte. Un tavolo sarà aperto con il ministero dell'Ambiente: i 431 milioni di euro del Fas 2000-2006 potrebbero essere destinate ad opere idriche e di depurazione, evitando così l'infrazione da parte dell'Ue.
(Fonte La Sicilia)
(Fonte La Sicilia)