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Briciole di pane

«Una legge per la nuova regia d'area»

Intervista del Sole 24 Ore a Bartolomeo Giachino, Sottosegretario alle Infrastrutture

Roma, 11 maggio 2011 - Bartolomeo Giachino, sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti, piemontese di Canale, è uno dei promotori della riforma nazionale della logistica e vede nello sviluppo di questo settore il motore per la competitività dei territori e per il recupero di importanti risorse che, ogni anno, vanno disperse a causa dell'inefficienza.


Cosa pensa della creazione di un'unica, grande piattaforma del Nord-Ovest? Che è il progetto a cui bisogna tendere e a cui sto lavorando. Se vogliamo aprire nuove opportunità, a partire dal Nord-Ovest, è necessario iniziare a ragionare con una nuova visione di macroarea.


Nel piano rientra anche la Lombardia? Il Piemonte è il retroporto della Liguria, ma è anche un bacino che guarda ad est, agli interporti lombardi. E poi, da lì, alla Svizzera, alla Francia, alla Germania. Certo, però, è necessario comprendere bene che la Lombardia, oggi, non ha bisogno del Piemonte, ma semmai è vero il contrario.


Ma come immagina, nella pratica, la piattaforma? E la figura che istituzionalmente regola, gestisce e promuove a livello territoriale la logistica. Quel soggetto che fino a oggi è mancato e che ora deve nascere: ma non dovrà essere una delle tante iniziative volontarie, che poi finiscono per naufragare. Al contrario, è necessario un impegno per dare alla proposta un fondamento di legge. Per questo, stiamo cercando di normare il nuovo soggetto all'interno della riforma degli interporti, che è in discussione alla commissione Trasporti della Camera e che dovrebbe arrivare al dunque entro l'anno.

Chi dovrà essere riunito in questi nuovi soggetti? Dovranno mettersi insieme le Regioni, i porti, gli interporti di rilievo nazionale e anche le banche e il tessuto imprenditoriale, le confindustrie locali. Ma credo spetti poi ai territori decidere la formula migliore.

La piattaforma potrebbe coincidere con la società di corridoio? Non mi fossilizzerei su un singolo strumento. In questa fase l'importante è riuscire a creare un organismo che sia in grado di avere un profilo operativo, di coordinare le azioni con un unico centro, di far dialogare chi oggi fa fatica a mettersi insieme.