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Briciole di pane

Valdastico, lite Trento-Veneto

Vicenza vuole il collegamento verso Nord

Trento, 14 ottobre 2011 - I veneti forzano la mano e vanno direttamente in "casa trentina" a mostrare come la realizzazione della Valdastico Nord, l'opera autostradale di cui si discute da 40 anni, prolungamento della A31 da Piovene Rocchette, Vicenza nord, e Besenello, in prossimità di Trento, sia necessaria e urgente. Lo fanno, ricerche alla mano, mostrando che, con la realizzazione dell'opera, 39,1 chilometri, di cui 27 in galleria, 24 in territorio veneto - tutta appannaggio della società autostradale Brescia-Padova (costo 1,9 miliardi di euro) -, nell'arco di dieci anni ci sarà un consistente effetto moltiplicativo del Pil del territorio, pari a circa 4 euro per ogni euro investito, e uno sviluppo infrastrutturale che farebbe risparmiare tempi di percorrenza e denari di pedaggio.

I dati sono stati presentati ieri in un forum, tenutosi a Trento, voluto dalla Camera di commercio di Vicenza, che ha ricevuto l'adesione e il patrocinio di 28 associazioni territoriali di categoria (Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Confagricoltura, Confapi, eccetera), sia venete che trentine, ma non la partecipazione della Provincia di Trento (che per legge deve dare il via libera all'opera) e della Camera di commercio di Trento.

«Peccato per l'assenza delle voci contrarie - ha commentato Vittorio Mincato, presidente della Cdc di Vicenza - ; abbiamo però ottenuto un risultato importante: l'ok al progetto di tutte le categorie economiche del territorio. La realizzazione della Valdastico Nord - continua Mincato - comporterebbe un decongestionamento della A22 da una parte e della Valsugana dall'altra, le due direttrici verso Trento e il Brennero. E permetterebbe, ad esempio, di raggiungere Venezia da Trento in un'ora anziché nelle attuali due ore e mezza e di aprire un "passaggio" dal Trentino al Polesine, a Ravenna, alla costa romagnola».

Secondo uno studio dell'Università di Verona, inoltre, l'arteria potrebbe sviluppare nel segmento Trento-Vicenza la creazione di circa 6,6 miliardi di euro aggiuntivi sul Pil, con un incremento medio annuo di circa 660 milioni di euro (a valori correnti), mentre nel triangolo Trento-Verona-Vicenza si potrebbero creare circa 16,6 miliardi di euro aggiuntivi sul Pil, con un incremento medio annuo di circa 1,6 miliardi di euro.

Ma la Provincia di Trento continua ad essere contraria all'opera: «Rimaniamo fermi sulle nostre posizioni - ha dichiarato il presidente Lorenzo Dellai -; questa è un'opera senza valore strategico. Sia chiaro: non siamo contrari a nuove infrastrutture, prova ne è l'investimento in opere viarie di più di due miliardi di euro che abbiamo fatto negli ultimi 12 anni. Ma siamo convinti che va fatto un ragionamento più ampio sul potenziamento delle opere ferroviarie, non autostradali. In un tempo di ristrettezze economiche si deve investire in progetti di larga prospettiva, che possano completare un quadro generale, all'interno delle direttrici europee, come la dorsale del Brennero, dove stiamo investendo, accantonando utili dal 1997». Dellai sa perfettamente che la realizzazione della Valdastico Nord è conditio sine qua non per il rinnovo della convenzione tra Anas e Autostrada Brescia-Padova in scadenza nel 2013. Ma, allora, aggiunge Dellai, «perché non andiamo a Bruxelles, noi, il Veneto e il governo centrale, a chiedere una rinegoziazione della clausola legata alla concessione della Serenissima? Perché non diciamo che, essendo in quarant'anni il quadro cambiato, non c'è bisogno di quest'opera, bensì di un prolungamento di concessioni nei confronti di Serenissima? Sono certo che con l'impegno di tutti potremmo arrivare a questo risultato».

Katy Mandurino - Il Sole 24 Ore