Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Validazione delle opere a rischio con il Regolamento

La denuncia arriva da Ascoteco

Milano, 1 giugno 2011 - Quello delle opere pubbliche è un mercato che presenta difetti strutturali rilevanti e che è caratterizzato da bassa qualità progettuale e da forti carenze in termini di controllo sulla corrispondenza tra progetto e realizzazione dell'opera. La denuncia arriva da Ascoteco (Associazione per il controllo tecnico delle costruzioni), il cui Osservatorio ha rilevato come dal 2005 al 2010 in Italia solo il 17,5% delle pere pubbliche ha ricevuto una validazione del progetto e solo l'8,30 è stato validato da un soggetto terzo e indipendente. Secondo la rilevazione dell'associazione, in questi sei anni, su un totale di 767 gare di importo superiore ai 20 milioni, si è provveduto alla validazione del progetto di 134 opere; di queste; 64 verifiche sono state effettuate da organismi di ispezione di tipo A, ovvero da società terze che per legge non hanno alcun ruolo nell'attività progettuale, mentre le rimanenti 70 sono state curate da un soggetto di tipo B, cioè da un organismo di ispezione collegato alle committenze; rispetto al valore del mercato delle gare di appalto, le opere validate hanno rappresentato poco più di un quarto, il 25,8%, dell'importo complessivo di circa 89 miliardi di euro: 16 miliardi e mezzo da organismi di tipo B e 6 miliardi e mezzo da soggetti di tipo A. Nei primi 4 mesi del 2011 il valore del mercato della validazione indipendente è rimasto al di sotto dei 2 miliardi di euro, in un mercato nel quale si registrano aggiudicazioni con un ribasso medio dei compensi di validazione assolutamente anomalo, che si attesta intorno all'80%. «Lo scenario normativo continua a scontare una rilevante contraddizione tra principi e obiettivi, da una parte, e regole e disposizioni operative, dall'altra», osserva il presidente dell'associazione, Bruno Trocca. «Il Regolamento di attuazione del codice dei contratti pubblici, che entrerà in vigore il 9 giugno, prevede norme transitorie che vanno a mettere a repentaglio l'attività di verifica terza e imparziale dei progetti relativi alle opere pubbliche. Il comma 18 consente alle stazioni appaltanti di continuare a effettuare la verifica progettuale per i lavori di importo superiore a 20 milioni di euro con i propri uffici tecnici, anche in mancanza dell'accreditamento come organismi di tipo B, rendendo di fatto nullo l'effetto indipendenza ed eliminando ogni garanzia reale sulle capacità tecniche dei soggetti chiamati alla validazione. Il comma 19, per un periodo di tre anni dalla data di entrata in vigore del Regolamento di attuazione, consente a qualunque soggetto abilitato alla progettazione di svolgere anche un'attività di validazione, indipendentemente dall'esperienza e dai requisiti professionali e tecnici nonché di formazione economica, con il risultato di ridurre ulteriormente l'ambito di mercato degli enti di tipo A». In questo quadro, il presidente Trucca ha chiesto al ministro delle infrastruture Matteoli d'intervenire «per evitare che le costruzioni continuino ad essere private di concreti meccanismi di adeguati validazione».

Loredana Digli (Fonte: Italia Oggi)