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Briciole di pane

Variante, un'attesa di nove mesi

Sopralluogo dell'Anas e degli amministratori nel cantiere infinito

Valsolda, 25 maggio 2011 - Per vedere ruspe, camion e addetti lasciare finalmente il posto alle auto (in particolare quelle degli 8.111 frontalieri che ogni giorno raggiungono Lugano dal valico italo-svizzero di Oria) lungo i 3,7 chilometri della variante di Valsolda bisognerà attendere almeno altri nove mesi. Ma la notizia che ha maggiore rilievo è che per terminare i lavori (il mari camino di aerazione, 150 metri di altezza per 3,5 di diametro e l'uscita di sicurezza, in particolare) occorrono altri 3 milioni 900 mila euro, che portano il computo complessivo di questa fase di opere a 18 milioni 700 mila euro. Una cifra davvero rilevante.
L'intervento procede e il sopralluogo di ieri mattina all'interno del tunnel del Capo Compartimento Anas di Milano, Claudio De Lorenzo, scortato da Cornelio Ceni e dagli amministratori del territorio al gran completo l'ha ampiamente certificato. «Anas è cambiata — dice De Lorenzo -. Noi siamo qui per metterci la faccia. Le aperture fissate negli ultimi tre anni sono state rispettate: la variante di Valsolda aprirà tra febbraio e marzo del prossimo anno. Lo posso assicurare». Il Capo Compartimento Anas di Milano ha parlato di una serie di problematiche e di «vicissitudini negative» che hanno rallentato i lavori. «La variante di Valsolda sarà un'opera-modello con tecnologia all'avanguardia e con tanto di tele gestione del traffico», aggiunge De Lorenzo. L'assessore provinciale ai Lavori pubblici, Pietro Cinquesanti conferma che «nove mesi si può ancora pazientare, anche se 25 anni di attesa pesano eccome. L'importante è che questa volta si vada sino in fondo». «A me Anas aveva assicurato l'apertura della variante entro fine 2011— aggiunge l'assessore al Territorio di Villa Saporiti, Sergio Mina (Pdl) -. Adesso si parla di febbraio-marzo 2012. Vigileremo per evitare altre sorprese». «Non possiamo che aspettare: speriamo però che questo sia l'ultimo annuncio riguardante la fine-lavori. La gente è stanca di anni di promesse», conferma il neovicesindaco di Valsolda, Mario Bonacina. «Non perdiamo altro tempo: in questi mesi poniamo avanti anche opere "minori", ma essenziali per la viabilità della Regina: la rotatoria di Porlezza e la strettoia di Spurano su tutte», spiega Alberto Bobba, sindaco di Menaggio. «La statale Regina è la principale arteria viabilistica di un territorio che ha nel turismo la sua risorsa principe: questo è il concetto fondamentale che Anas e istituzioni devono recepire», tuona Sergio Rovelli, presidente del Comitato Pro Statale Regina (13 mila sottoscrittori), protagonista di due manifestazioni di protesta (2000 e 2006). «Non resta che aspettare, purtroppo, anche se a noi che coi frontalieri siamo a stretto contatto 365 giorni l'anno nessuno ha detto del sopralluogo né tantomeno ha spiegato il cronoprogramma dei lavori», l'amara chiusa di Sergio Aureli, responsabile frontalieri del sindacato svizzero Unia.