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Briciole di pane

In viaggio col nuovo codice: "Avremo meno vittime"

Il Ministro riconferma l'obiettivo di completare il programma delle opere strategiche facendo ricorso alla finanza di progetto

Soldi in cassa ce ne sono pochi, ma il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, riconferma l'obiettivo di completare il programma delle opere strategiche facendo ricorso alla finanza di progetto (ovverosia i privati anticipano i fondi, i pedaggi li ripagano).

E rispondendo alle polemiche Matteoli rivendica anche la bontà del codice della strada e che è appena entrato in vigore: «Sono certo che ridurrà l'incidentalità», dice. Ministro Matteoli, Berlusconi ha ribadito che Ponte sullo Stretto e opere come la Salerno-Reggio restano al centro dell'azione del governo.

C'è per un grave problema di risorse... «Non c'è dubbio che vi sia carenza di risorse. Io ho dovuto portare avanti un piano di infrastrutturazione senza avere i soldi in cassaforte, e la soluzione trovata è quella di usare il più possibile la finanza di progetto, finanziando cioè molte opere con soldi privati. E' ora di farci una ragione che le infrastrutture si realizzeranno sempre di meno con i soldi dello Stato e sempre di più in project financing. Quindi avremo sempre più opere sulle quali si pagherà un pedaggio, ma finalmente le avremo. Faccio l'esempio della Cecina-Civitavecchia che non costerà un euro allo Stato e sarà completamente realizzata con il project».

E' giusto scaricare sul cittadino l'onere finanziario per la costruzione di tratti autostradali magari davvero necessari? «Ci vuole buonsenso nella progettazione e nei contratti con i concessionari. Ma se non realizziamo le infrastrutture, i cittadini pagano di più in termini ambientali, di tempo, di costi maggiori per le imprese. Comunque lo Stato farà la sua parte e questo contribuirà alla ripresa. Calcoliamo che con i soli 17,8 miliardi di euro sbloccati dal Cipe a metà maggio e che verranno investiti in infrastrutture, potranno crearsi circa 200.000 posti di lavoro e un incremento dello 0,7-0,8 per cento del pil».

E veniamo al nuovo codice della strada. «C'è l'esodo, e i primi dati sono incoraggianti. Il nuovo codice della strada sta funzionando. A chi non piacciono alcuni articoli io dico: non è il dogma, se vi sarà la necessità lo adegueremo. Però sono convinto che con le nuove regole, a partire dalla stretta su alcol e droga e dal maggior rigore sulla patente a punti, globalmente l'incidentalità si ridurrà. E questo sarà un gran risultato».

Tra gli aspetti più discussi del nuovo codice c'è la possibilità per i locali pubblici di vendere alcol dopo le 3 di notte a Capodanno e Ferragosto. Passi Capodanno, ma perché Ferragosto? Non si rischia di mandare un messaggio contrario allo spirito della riforma? «Nessun messaggio contrario. Non abbiamo abolito le sanzioni, abbiamo solo abolito il divieto di somministrazione di alcolici di notte e per due soli giorni all'anno. In altre parole, chi alza il gomito viene sanzionato 365 giorni all'anno, solo non volevamo penalizzare gli esercizi commerciali in periodi molto particolari. Ma senza alzare di un millimetro la severità contro l'alcol, che per i giovani è diventata ora tolleranza zero».

Perché offrire, a chi si è visto ritirare la patente, la possibilità di chiedere al prefetto una deroga di tre ore al giorno per recarsi al lavoro in auto? «Quelle ore verranno poi conteggiate e recuperate, allungando la durata della sanzione».

E i 150 in autostrada? «Giusti, se su tratti autostradali a tre corsie, moderni, adeguati. La velocità è uno dei fattori di rischio, ma è non il solo e secondo me non è neppure il più pericoloso. Comunque estenderemo il sistema Tutor, che sta dando eccellenti risultati».

[dall’intervista di Alessandro Farruggia su La Nazione del 23 agosto 2010]