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Briciole di pane

A22, piano per stoppare la gara. "Società mista Anas-Province"

Concessione, si riaprono i giochi. La nuova soluzione al vaglio del ministero

Bolzano, 19 settembre 2011 - Società mista Anas-Province per gestire l'A22. Il bando di gara europeo già pubblicato potrebbe non essere l'unico iter per assegnare la concessione cinquantennale dell'Autostrada del Brennero dal 2014 in poi. A quanto pare, la clausola inserita dall'Anas nel bando pubblicato lunedì scorso non è casuale: “Il bando — si legge nel testo — non vincola l'Anas della gara né alla diramazione degli inviti né alla successiva aggiudicazione. L'Anas si riserva di annullare la gara odi modificarne o rinviarne i termini in qualsiasi momento ed a suo insindacabile giudizio, senza che i concorrenti possano avanzare pretese”. Dietro le quinte Secondo indiscrezioni, al ministero delle infrastrutture si starebbero valutando tre ipotesi. La prima è la gestione diretta dell'arteria da parte di Anas, che la affiderebbe con un contratto di servizio al concessionario uscente, l'Autobrennero Spa. La seconda è una gestione in house con una newco interamente pubblica tra Anas (50%) e Provincie di Trento e Bolzano (25% ciascuno) per gestire la tratta regionale Brennero-Borghetto sul modello dei Consorzi autostrade venete (realizzazione e gestione di passante di Mestre e Padova-Venezia), autostrade lombarde (realizzazione e gestione di Pedemontana, direttissima Brescia-Bergamo-Milano Brebemi e tangenziale Est esterna di Milano) e autostrade piemontesi (realizzazione e gestione di Biella-Romagnano-Ghemme, Pedemontana Piemontese, Biella-A4 Torino-Milano, tangenziale est di Torino, Strevi-Predosa). Terza ipotesi è la newco con Anas e gli enti fino a Modena, diversa dalla newco solo territoriale proposta da Trento e Bolzano. Quest'ultima ipotesi era stata lanciata dal commissario governativo per l'asse del Brennero, Mauro Fabris, due anni fa, ma era stata stroncata dai governatori Dellai e Durnwalder. Lo stesso Fabris adesso è molto cauto: «La gara è in atto, non ritengo di dover aggiungere altro. Se ne occupa Anas, non io. Per quel che mi riguarda, nel bando c'è l'accantonamento del fondo ferrovia e chiunque vinca lo dovrà rispettare. Il modello società mista Anas -Regioni? In Veneto, Lombardia e Piemonte funziona bene». Ieri il governatore trentino Dellai è stato sibillino: “C'è tempo fino all'ultimo giorno di scadenza del bando e mi auguro il governo ci ripensi, anche se le cose sono molto avanti. In generale resta inalterato il mio giudizio sulla vicenda perché il governo è stato molto disattento sulla posta in gioco: questa gara è una mutazione genetica sulla filosofia del corridoio del Brennero. Finora è stata la gestione complessiva del traffico e rischia di diventare una società solo utile a dare ogni anno i contributi per la ferrovia”. La polemica Intanto continua il botta a risposta tra l'ex presidente di A22, Ferdinand Willeit, e i vertici attuali sull'entità delle riserve accantonate e sull'utilità della realizzazione dell'autostrada Cispadana, affare da 1.170 milioni di euro. len wiueit na replicato alle puntualizzazioni di Pardatscher e Duiella: «Non ho mai parlato di una riserva di un miliardo di euro nel 2007, ma ho sostenuto che l'A22 nel piano economico-finanziario per il 2045, elaborato d'accordo con Anas, prevedeva come contropartita per la concessione un finanziamento pro ferrovia di 2,5 miliardi di euro. Era mio convincimento dover concentrare tutti gli sforzi finanziari sull'imminente gara attesa nel 2009 e favorire decisamente la nuova ferrovia del Brennero. Duiella e Pardatscher sappiano che ricordo benissimo la situazione economica e patrimoniale di A22 alla fine del 2006». «Contesto in modo energico — prosegue Willeit — che la Cispadana da 1.170 milioni di euro e altre bretelle autostradali possano creare nel prossimo decennio valore per gli azionisti. Anzi, richiederanno l'utilizzo di fondi, assottigliando le possibilità per la gara europea. E vero che l'iniziativa Cispadana è stata avviata sotto la mia gestione. Ma Duiella e Pardatscher ignorano che il cda in 15 anni mi ha messo per la prima volta in minoranza proprio ere questa operazione. Ho dovuto quindi svolgere i lavori preparatori e far elaborare il progetto. Ho anche sostenuto, però, che A22 doveva ritirarsi, cedere il passo a un concorrente e incassare il corrispettivo per i lavori svolti e il progetto di 27 milioni, da aggiungere alla disponibilità per la gara europea. La nuova strategia dell'A22 è indirizzata decisamente alla realizzazione di bretelle autostradali situate a sud dell'arteria e non all'opera strategica che è la linea ferroviaria del Brennero, che costituisce il passaporto per un effettivo e definitivo trasferimento del trasporto merci sui binari».