Alla Sapienza giornalisti economici in erba a "scuola" dai manager
Prof. Celant, la Facoltà di Economia e commercio della Sapienza ha appena ‘archiviato’ il primo corso di giornalismo economico: come mai avete deciso di imboccare questa strada e poi proseguire in questa esperienza?
Ci siamo resi conto che ormai i temi economici sono pervasivi dell’informazione, anche di quella generalista: basti pensare alla politica estera – per citare un argomento di drammatica attualità - i cui scenari non possono non tener conto dei risvolti macroeconomici. Quindi con l'Associazione Alumni si è deciso di lanciare il Corso di Alta Formazione in "Giornalismo economico e comunicazione d'impresa" per chi vuole entrare nel vivo dell'informazione economica e delle tecniche di comunicazione d'impresa. Il corso si è svolto dalla fine di gennaio agli inizi di marzo 2011 con interventi dei migliori docenti della Facoltà e di autorevoli rappresentanti del mondo imprenditoriale e dei media.
Quali sono gli obiettivi del corso?
Fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per interpretare e raccontare i fenomeni economici, in armonia con i principi deontologici della professione giornalistica, e per focalizzare l’importanza della gestione della comunicazione nel mondo degli affari. La struttura del corso è orientata a coniugare competenze del giornalismo economico con quelle più specifiche della comunicazione di impresa, assicurando ai partecipanti un profilo professionale poliedrico: valutazione delle notizie economiche, rielaborazione in funzione del contesto di lavoro, compresa la gestione dell’informazione sensibile di un’istituzione o di un’impresa nei confronti degli stakeholder.
Chi sono i destinatari di un corso così concepito?
Il corso di alta formazione in Giornalismo economico e Comunicazione d’impresa è rivolto a giornalisti professionisti, a pubblicisti e ad aspiranti giornalisti, che vogliano acquisire competenze e relazioni nel mondo dell’economia e del business. È, altresì, indirizzato a dirigenti, funzionari e impiegati della pubblica amministrazione, liberi professionisti o dipendenti di aziende private, imprenditori che desiderino conoscere e approfondire il mondo della comunicazione d’impresa. Il corso si rivolge, infine, a laureati provenienti da tutte le Facoltà o a manager che intendano acquisire competenze distintive nei campi dell’informazione economica e della comunicazione d’azienda. Aggiungo che il corso offre una preparazione di alto profilo spendibile in qualsiasi contesto professionale ed è tenuto da alcuni dei dei più titolati docenti della Facoltà, sulla testimonianza diretta di accreditati protagonisti del mondo dell’economia e della finanza, dell’esperienza di qualificati esponenti del giornalismo italiano.
Qual è il bilancio del corso?
Molto soddisfacente, con risultati che confermano la nostra scelta e ci incoraggiano a proseguire, migliorando l’esperienza. I numeri parlano da soli: al corso hanno preso parte 29 tra docenti e ospiti di cui: 9 giornalisti di cui 3 dei Tg nazionali, 4 della carta stampa, 1 agenzia di stampa, 1 radio, 4 dalle istituzioni, 1 ciascuno da organismi militari, sportivi, sindacati e da un campus biomedico, 6 dalle aziende e ben 3 amministratori delegati, un presidente, due direttori di relazioni esterne di holding, 10 rappresentanti dall’Ateneo La Sapienza, 2 Presidi di Facoltà e 8 docenti della Facoltà di Economia. Il tutto per 48 ore totali di insegnamento, concentrate in 12 giorni (6 week-end) per 4 ore al giorno. Abbiamo annoverato in totale 32 iscritti, di cui 19 profili senior e 13 profili junior.
Come avete evitato il rischio di un approccio più teorico che pratico ad una materia che per molti aspetti ha delle caratteristiche peculiari, legate alla prassi, al lavoro redazionale?
Rispondo citando alcuni dei docenti che si sono alternati nel corso: Giancarlo Abete, presidente Federcalcio, Raffaele Bonanni, segretario generale Cisl, Pietro Ciucci, presidente Anas, Vito Gamberale, ad Sgr F2i, Massimo Sarmi, ad Poste Italiane, Pietro Scott Jovane, ad Microsoft Italia. Questi sono alcuni dei top manager che hanno accettato di “salire in cattedra” per insegnare come si raccontano e spiegano i fatti dell’economia agli studenti fra i quali, come detto, ci sono professionisti che già lavorano nell’informazione e che hanno voluto approfondire temi, regole e meccanismi del giornalismo economico. Ed il corso ha potuto garantire la testimonianza diretta di chi opera nel settore sia da parte del giornalista economico, sia dei suoi abituali interlocutori che spesso ‘fanno’ la notizia economica. Ripeto che l’obiettivo principale cui il corso ha mirato, è proprio quello di fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per interpretare e raccontare i fenomeni economici, in sintonia con i principi deontologici della professione giornalistica, e per focalizzare l’importanza della gestione della comunicazione nel mondo degli affari e dell’impresa. Per questo la struttura del corso è stata orientata nello sforzo di coniugare competenze del giornalismo economico con quelle più specifiche della comunicazione di impresa: valutazione delle notizie economiche, rielaborazione in funzione del contesto di lavoro, compresa la gestione dell’informazione sensibile di un’istituzione o di un’impresa nei confronti degli stakeholder. Il corso, insisto, vuole essere una risposta alla crescente domanda ‘formativa’ della nuova veste professionale del giornalista, cui si richiede la conoscenza di quegli strumenti che consentono di interpretare le varie manifestazioni della realtà economica. Il corso si prefigge lo scopo di consentire l’acquisizione di competenze idonee ad orientare la capacità di analisi e di risposta alle questioni emergenti dell’attualità.
Antonio Lucaroni (Agi)