Ance: pronti ad azione legale contro Stato su ritardi pagamenti
No a baratti, vogliamo pagamenti in denaro
Roma, 15 maggio 2012 - La filiera delle costruzioni è pronta ad azioni legali contro lo Stato per i ritardi dei pagamenti dovuti dalla Pubblica Amministrazione. Ad annunciarlo è il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, in occasione del “D Day” delle costruzioni. Le imprese di costruzioni aspettano, in media, otto mesi per ricevere i pagamenti dovuti dalla P.A, con punte che superano i due anni. "Non vogliamo pagamenti con baratti, Bot, Cct, e garanzie varie. Vogliamo essere pagati in denaro, vogliamo liquidità", ha detto Buzzetti. Il mondo dell'edilizia, intanto, si è messo già in moto ed è partita la raccolta dei crediti. Sono arrivate, infatti, una valanga di segnalazioni da tutto il territorio: in pochi giorni si è già raggiunto un miliardo di euro e si stima che si arriverà almeno a 9 miliardi, 19 miliardi di crediti se si considera tutta la filiera. Per l'Ance il patto di stabilità è la principale causa dei ritardi. Agli enti locali è vietato spendere le risorse che hanno in casso e nel triennio 2012-2014 questo meccanismo provocherà un blocco di investimenti pari a 32 miliardi di euro. "In questa forte giornata di protesta ci sono costruttori, cooperative, architetti, insomma tutto il mondo della rappresentanza dell'edilizia. E' una situazione che non ha eguali in Europa, basata su un artificio contabile. Rivendichiamo il diritto a essere pagati. Bisogna stabilire i mancati pagamenti dello Stato e poi proseguire con l'azione legale dei decreti ingiuntivi". Lo ha detto il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, intervenendo al D-Day delle imprese edili organizzato dall'Ance. "Questa vicenda si viene ad inserire in un quadro drammatico dell'edilzia: abbiamo perso 380mila posti di lavoro, 7652 aziende hanno chiuso. E' il settore che sta pagando più di tutti la crisi. - ha aggiunto Buzzetti - Bisogna che trasmettiamo il rifiuto della vergogna di trovarsi in difficolta'".