Autovie Venete, pieni poteri a Terpin
Oggi in Cda l'assetto del dopo Melò. Razzini direttore centrale con le deleghe di gestione aziendale
Trieste, 29 agosto 2011 - Lo scettro del comando e pieni poteri all'avvocato Emilio Terpin, che è già presidente ma ora assumerà tutte le deleghe istituzionali e legali della società. E il timone operativo aziendale, con il personale e la finanza, al dirigente Enrico Razzini, che assumerà la carica di direttore centrale. Ecco la rotta indicata dal presidente della Regione Renzo Tondo per il nuovo assetto di navigazione di Autovie Venete, una rotta verso la battaglia decisiva sul fronte del maxi-finanziamento da 1,8 miliardi nell'ambito del piano finanziario da 2,3 per realizzare la terza corsia dell'A4.
Ed è chiaro che la partita delle banche, mentre sta partendo il cantiere del primo lotto Quarto d'Altino-San Donà, dev'essere chiusa entro l'anno schierando ancora come punta avanzata Dario Melò, l'amministratore delegato dimissionario (dal primo settembre sarà alla direzione di Strade dei Parchi del Gruppo Toto) che ha seguito passo dopo passo ogni mossa su questa difficile scacchiera. La carica di amministratore delegato scomparirà, ma Melò resterà in Consiglio fino al 31 dicembre come Tondo gli ha chiesto di fare per garantire il buon esito del finanziamento A4, completando il lavoro fin qui realizzato. E come si è annunciato, Riccardo Riccardi resta in Giunta regionale e coordinerà i lavori sull'A4 nella nuova qualità di commissario.
L'assetto di Autovie sarà illustrato oggi dal presidente di Friulia Edi Snaidero, quale socio di controllo, al Consiglio d'amministrazione di Autovie, convocato alle 14.30, dove sono nel conto possibili malumori di consiglieri che ambivano a posizioni di gestione.
Terpin spiega al Gazzettino di aver «accolto l'invito del presidente Tondo a profondere ogni impegno ed esperienza professionale» in questa sorta di fase 2 di Autovie-terza corsia, il che significa non soltanto la sua quarantennale carriera forense, ma anche il patrimonio di relazioni e di conoscenza di dinamiche bancarie, finanziarie e istituzionali che negli anni lo hanno visto più volte al vertice di importanti realtà pubbliche.
Il presidente si concentrerà sulla parte istituzionale dell'attività di Autovie Venete, imprimendole una vera e propria politica verso Anas, Aiscat (l'associazione delle concessionarie), Governo, concessionarie d'Austria (Asfinas) e Slovenia (Dars). E naturalmente con la cordata delle banche finanziatrici, con la Bei (Banca europea degli investimenti) che ha aperto una linea di credito fino a un miliardo fra risorse dirette (200 milioni) e garanzie al finanziamento e con la Cassa depositi e prestiti, che ha già accordato ad Autovie un prestito (estendibile) di 150 milioni.
Razzini, a sua volta, agirà in stretta sinergia con il presidente della Spa e del pari con il commissario A4 Riccardo Riccardi, per il quale è anche responsabile unico di procedimento. Allo staff di Autovie continuerà ad affiancarsi per tutti gli aspetti finanziari Friulia, il cui direttore generale Gianmarco Zanchetta assicura che «resteremo duri al pezzo», da buon capitano del Settimo Alpini.
