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Canoni passi carrabili, il Governo: "Anas ha applicato il Codice della Strada"

La spiegazione del ministro Vito al question time

Roma, 23 gennaio 2011 - I criteri utilizzati da Anas per determinare i canoni di accesso ai passi carrabili sono quelli dettati dal Codice della strada. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito rispondendo a un'interrogazione durante il question time della Camera relativa alle problematiche sulle modalità di calcolo del canone dovuto all'Anas per gli accessi individuati come passi carrabili.

Vito ha spiegato che la norma "dispone che nella determinazione della somma da versare all'ente rilasciante, si deve aver riguardo alle soggezioni che derivano alla strada, al valore economico risultante dal provvedimento, nonché al vantaggio che il beneficiario ricava dal provvedimento stesso. Questi criteri vengono oggettivamente tradotti in una formula matematica la cui applicazione è suscettibile di produrre canoni di diverso importo in funzione di quei fattori che la formula stessa prende in considerazione".

In sostanza, ha sottolineato ancora Vito, la formula matematica per l'individuazione dei canoni "non è in alcun modo stabilita da organi territoriali dell'Anas", ma viene "approvata dal consiglio di amministrazione della società ed è parte costitutiva del provvedimento annuale di determinazione dei canoni".

"Da quanto finora riferito si evince che la determinazione degli importi dovuti per gli accessi e' unica su tutto il territorio nazionale e vede i compartimenti per la viabilita' quali meri applicatori delle decisioni assunte dai vertici dell'Anas - ha aggiunto il ministro -. Appare utile rammentare, inoltre, che i canoni in questione, rispetto agli anni precedenti, risentono in realta' di fattori diversi e ulteriori quali ad esempio una accertata variazione delle caratteristiche dell'accesso che da agricolo e' stato variato in commerciale".

Secondo il Ministero delle Infrastrutture, ha chiarito Vito "la spinta alla base della protesta in Veneto e' stata verosimilmente accentuata dalle iniziative assunte in alcune province dalla societa' Veneto Strade che hanno deciso l'azzeramento dei canoni per i passi carrabili. Da parte della Anas, tuttavia, una volontaria rinuncia alla riscossione dei canoni contrasterebbe con il codice della strada. E' utile rammentare che a piu' riprese tanto la giurisprudenza amministrativa quanto quella ordinaria hanno riconosciuto la correttezza dell'operato dell'Anas nell'esercizio della discrezionalita' connaturata alla determinazione delle somme dovute dagli utenti.

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha costituito un apposito gruppo di lavoro con i rappresentanti dell'Anas allo scopo di esaminare la possibilita' di rivedere i criteri che sono alla base del calcolo dei canoni riferiti ai passi carrabili. I lavori del gruppo in questione sono in fase di definizione", ha concluso Vito.