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Briciole di pane

Cresce in Italia l’uso dell’energia da fonti rinnovabili

Sono 400mila gli impianti in 7.986 comuni italiani, lo rivela il Rapporto di Legambiente

Roma, 30 marzo 2012 - Legambiente ha presentato oggi – alla presenza del ministro dell'Ambiente, Corrado Clini - il rapporto 'Comuni rinnovabili 2012' che costituisce la fotografia dell’impegno del nostro Paese nel campo delle fonti rinnovabili. Un rapporto che delinea – come ha spiegato il vicepresidente e responsabile energia di Legambiente Edoardo Zanchini – “un cambiamento dello scenario energetico del nostro Paese con una velocità dei risultati impensabile solo pochi anni fa”.

Nel 2011 gli impianti da fonti rinnovabili sono stati attivati in oltre il 95% dei comuni italiani (400mila impianti distribuiti tra 7.986 comuni, nel 2010 erano 6.993), e ciò ha consentito di far crescere al 26,6% i consumi elettrici prodotti con energia da fonti rinnovabili. In particolare 23 comuni registrano il primato del 100% nell’utilizzo di fonti rinnovabili, con una crescita generale nell’uso di tutte le fonti alternative, dal solare all'eolico, dalle biomasse alla geotermia, all'idroelettrico.

Secondo il Rapporto, i comuni con diffusione del solare in Italia sono 7.837, quelli dell'eolico 450, quelli con impianti di mini-idroelettrico sono 1.021, la geotermia è diffusa in 334 comuni mentre sono 1.248 i comuni delle bioenergie.

Tra i comuni più virtuosi, premiati, vi sono: il comune di Varna in provincia di Bolzano (copre tutti i fabbisogni energetici delle proprie famiglie attraverso cinque diversi impianti da fonti alternative); quello di Vicchio in provincia di Firenze (per un impianto a biomassa forestale al servizio di 12 utenze pubbliche); e la Provincia di Roma (per la diffusione del solare fotovoltaico sui tetti delle scuole, 228 impianti fotovoltaici su 183 edifici scolastici).

Una crescita nell’uso di queste fonti rinnovabili che fa bene non solo all’ambiente, ma anche all’economia del Paese. Basti pensare che – secondo l’Anev, Associazione nazionale energia del vento - tra maggiore occupazione, mancato import dei combustibili fossili, export netto dell'industria e riduzione del prezzo di picco dell'energia, il beneficio netto stimato al 2030 per l'Italia sarà di 79 miliardi di euro.

Nonostante i numeri positivi registrati nel corso dello scorso anno, l'Italia continua ad avere nel mercato mondiale delle rinnovabili un ruolo marginale, anche a causa del ritardo nel recepimento del decreto ministeriale sulle Fonti Energetiche Rinnovabili.

"Non sono consentiti ulteriori e incomprensibili ritardi da parte del governo - ha quindi spiegato Zanchini- nell'emanazione dei decreti di incentivo alle rinnovabili termiche ed elettriche e serve anche più coraggio per spingere la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio".

"Spero – ha assicurato il ministro Clini - che in qualche giorno arrivi la preparazione dei decreti e del quinto conto energia".

Giacomo Kahn