Decreto Perequazione: 3 mesi per individuare le infrastrutture
I ministeri competenti entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto dovranno individuare gli interventi
Roma, 1 dicembre 2010 - Tre mesi di tempo per individuare le infrastrutture che rientrano nel programma di perequazione, necessario per recuperare il gap infrastrutturale del sud rispetto al resto del Paese.
Il termine e' contenuto nel decreto interministeriale (dei dicasteri dell'Economia, Rapporti con le regioni, Semplificazione normativa, Infrastrutture e Riforme per il per il federalismo), annunciato nel corso del Consiglio dei ministri di venerdi' e fa parte del pacchetto per il rilancio del mezzogiorno. Il decreto, composto da cinque articoli, dovra' disciplinare la ricognizione degli interventi infrastrutturali che interesseranno strutture sanitarie, assistenziali, scolastiche nonche' la rete stradale, autostradale e ferroviaria, la rete fognaria, la rete idrica, elettrica e di trasporto e distribuzione del gas, le strutture portuali ed aeroportuali nonche' i servizi afferenti al trasporto pubblico locale e il collegamento con le isole.
La ricognizione e l'individuazione degli interventi infrastrutturali, si sottolinea, ''sono mirate al recupero del deficit infrastrutturale del Paese nella fase transitoria e sono attuate in coerenza con l'azione strutturale a sostegno delle aree sottoutilizzate per la rimozione degli squilibri economici e sociali mediante risorse aggiuntive e l'effettuazione di interventi speciali''.
La ricognizione infrastrutturale, si spiega, sara' effettuata confrontando, per ciascun settore di intervento, i livelli di servizio offerti al 31 dicembre 2010 con i corrispondenti standard di servizio misurati alla stessa data. Il confronto, si aggiunge, avviene ''avvalendosi di appropriati indicatori che misurano gli eventuali scostamenti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Gli standard sono definiti sia a a livello nazionale che comunitario''.
Per infrastrutture, si precisa, si intendono i beni strumentali dotati della prevalente finalita' di fornitura di servizi collettivi a domanda individuale o aggregata rivolti alle famiglie e alle imprese, indipendentemente dalla natura proprietaria dei soggetti titolari dei diritti reali su tali beni. La determinazione dei livelli di servizio, effetti e standard, sara' effettuata distintamente per settori di servizio pubblico e per regioni o per singole aree territoriali del paese ''in coerenza con il raggiungimento di obiettivi di sviluppo economico di medio e lungo termine e di riduzione dei divari territoriali''.
Il calcolo del fabbisogno infrastrutturale sara' effettuato ricorrendo a tecniche di analisi quantitativa e qualitativa, attraverso le informazioni raccolte dalle amministrazioni centrali, regionali e locali. Obiettivo e' l'individuazione delle ''strutture necessarie, territorio per territorio, a colmare i deficit di servizio individuati''. A tale scopo potranno essere utilizzati dati in possesso delle autorita' portuali, di Rfi, di Anas, di Sogesid e delle altre aziende pubbliche che gestiscono infrastrutture. I ministeri competenti, entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto, dovranno individuare gli interventi.
Al fine di perseguire la perequazione, si legge nel documento, ''ai territori caratterizzati da un maggiore fabbisogno infrastrutturale deve essere garantita una quota di risorse pubbliche proporzionale all'entita' del fabbisogno e alla capacita' dei territori di razionalizzarlo'' compatibilmente con i vincoli di bilancio e gli obiettivi di finanza pubblica.