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Briciole di pane

Guerra per l'alta velocità sull'asse Medina-La Mecca

Società francesi contro spagnole per assicurarsi l'appalto

Roma, 18 gennaio 2011 - Stacco alla Francia sull'asse La Mecca-Medina. Il progetto di una linea ferroviaria ad alta velocità da 10 miliardi di euro, che collegherà i due centri chiave della religiosità islamica in Arabia Saudita, starebbe per sfuggire di mano al consorzio formato da Sncf (le ferrovie statali) e da Alstom, per finire invece in terra spagnola. Si tratta di un'iniziativa notevole: 440 chilometri di collegamento in pieno deserto tra le due città sante, via Gedda, con treni che viaggeranno mediamente a 300 chilometri orari e copriranno la distanza in due ore e mezza. Quanto al valore della commessa, metà dei 10 miliardi servirà per la costruzione della linea e la consegna dei convogli, mentre l'altra metà riguarderà lo sfruttamento della linea per dodici anni. Un contratto al quale Parigi tiene parecchio. Non soltanto per l'importo ma anche a livello simbolico. Si tratterebbe infatti di ribaltare la sorte rispetto a quanto accaduto l'anno scorso, quando Edf e Areva persero una commessa nucleare ad Abu Dhabi. Uno smacco per la potenza industriale transalpina. Eppure anche stavolta, come già accaduto nella precedente circostanza, inizialmente i francesi erano considerati favoriti. Poi, col passare delle settimane, le loro chance si erano assottigliate. I candidati erano cinque: oltre a Sncf-Alstom, i tedeschi di Siemens e Deutsche bahn associati al gruppo Ben Laden; le società spagnole Talgo, Renfe e Adii; la cinese Railways construction; la coreana Samsung. Circa un anno fa, comunque, gli stessi francesi avevano deciso di ritirarsi provvisoriamente in seguito a una modifica unilaterale delle regole della gara d'appalto. Una volta rientrati in gioco, non rimasero che due candidati: insieme a Sncf-Alstom, la cordata spagnola. Uno dei funzionari incaricati del dossier spiega che vi sono state tensioni molto forti: al punto che gli spagnoli avrebbero acconsentito a un ribasso di circa il 30% sulla cifra di partenza. Secondo altre fonti, oltre al prezzo troppo alto, i treni a due piani proposti dai francesi non avrebbero soddisfatto i committenti arabi. Parigi e Madrid attendono il verdetto col fiato sospeso. E, con loro, i 2,5 milioni di pellegrini che ogni anno visitano Medina e La Mecca.

(Fonte: Italia Oggi)

Massimo Galli