Il dizionario della sostenibilità
La parola del giorno: Effetto serra

Si sente parlare di effetto serra da anni, ma non sempre con chiarezza rispetto a cosa sia e da cosa sia generato.
Il dizionario Treccani lo definisce come: “Fenomeno naturale da cui dipende la temperatura della superficie terrestre, dovuto alla presenza nell’atmosfera dei cosiddetti gas serra (anidride carbonica, metano, ossido nitroso, ozono e clorofluorocarburi). Il fenomeno è così chiamato per similitudine con quanto avviene nelle serre, cioè il mantenimento del calore ambientale”.
Dunque, una condizione primordiale e prerogativa della nostra atmosfera.
Senza l’effetto serra naturale, infatti, la Terra sarebbe un pianeta ostile: invece della temperatura media globale di +15 °C in prossimità del suolo, si raggiungerebbero i -18 °C. I cosiddetti gas serra permettono alla luce solare a onde corte di filtrare liberamente fino alla Terra, i raggi del sole vengono così parzialmente assorbiti dalla superficie terrestre, che poi li rilascia nell’atmosfera sotto forma di calore.
I gas serra impediscono però l’irradiazione del calore a onde lunghe nello spazio, assorbendola e rilasciandola a loro volta in tutte le direzioni, anche verso la Terra. In questo modo la superficie terrestre e gli strati inferiori dell’atmosfera si riscaldano.
Le attività dell’uomo, però, nel corso dei secoli, hanno provocato un innalzamento eccessivo della concentrazione di gas serra nell’atmosfera. I gas che agiscono da protezione, fondamentale per la sopravvivenza, rischiano di trasformarsi in una trappola in quanto perderebbero anche quella funzione di “rilascio” necessaria per bilanciarne le quantità.
Rispetto ai gas maggiormente presenti in natura, il Protocollo di Kyoto ne prende in considerazione un gruppo di 6 gas: l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il protossido di azoto (N2O), i clorofuorocarburi (CFC), i perfluorocarburi (PFC) e l’esafloruro di zolfo (SF6).
Se non verranno adottati provvedimenti adeguati per ridurre le emissioni di CO2, il riscaldamento globale aumenterà causando profondi cambiamenti climatici, con conseguenze preoccupanti come lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello del mare, lunghi periodi di siccità, alluvioni, aumento delle zone aride.
Gli interventi volti ad affrontare i cambiamenti climatici e a ridurre le emissioni di gas serra, responsabili del surriscaldamento globale, sono diventati una delle priorità dell’Unione Europea rispetto alle politiche ambientali e sulla sostenibilità. Tra gli obiettivi principali, ridurre entro il 2050 le emissioni di gas a effetto serra dell’80-95% rispetto ai livelli del 1990.
L’Unione Europea, anche su questo tema si è attivata attraverso attività di monitoraggio. Tra le iniziative più significative, il Quadro di politica climatica ed energetica a orizzonte 2030: dal 2020 al 2030 sono previste una serie di misure e obiettivi per rendere l’economia e il sistema energetico dell’UE più competitivi, sicuri e sostenibili.
Ll’EU ETS, ossia il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE che limita i quantitativi di gas serra che possono essere emessi da determinati settori industriali; la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che include il Protocollo di Kyoto, che ha introdotto obiettivi di riduzione delle emissioni giuridicamente vincolanti per i paesi sviluppati e l’Accordo di Parigi, un piano d’azione per limitare il riscaldamento globale “ben al di sotto” dei 2ºC entro il 2100.
L’azzeramento delle emissioni di CO2 è uno dei tre obiettivi strategici di lungo periodo che si è dato il Gruppo FS nel 2019. Ispirati ai principi di sostenibilità, questi obiettivi intendono dare una prospettiva che abbracci dinamiche economiche, ambientali e sociali alle strategie aziendali.
Più precisamente, Gruppo FS mira ad assumere un ruolo di primo piano nelle azioni per prevenire il cambiamento climatico riducendo le emissioni di FS Italiane del 55% nel 2030 rispetto al 1990 e diventare carbon neutral nel 2050.