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Briciole di pane

Il nuovo Codice della strada incrementa la sicurezza. Parola del Ministro Matteoli

La grande novità è che finalmente nelle scuole si studierà una nuova materia: la sicurezza stradale.

Roma – 17 agosto 2010. È stato un battesimo del fuoco il weekend di ferragosto per il nuovo Codice della strada, entrato in vigore il 13 agosto con 61 articoli, dopo la modifica dei circa ottanta del precedente pacchetto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 luglio.
L'approvazione della riforma del Codice della strada "è un risultato rilevante e atteso che darà più sicurezza sulle vie di comunicazione": è il giudizio di soddisfazione del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli. "È il frutto di un lavoro comune di Governo e Parlamento - ha aggiunto Matteoli - che in questa occasione ha visto tutte le forze politiche convergere su un testo condiviso". "Il Codice - ha aggiunto Matteoli - sposa maggiore severità con la maggiore prevenzione e rappresenta per le Forze dell'Ordine uno strumento efficace per il loro delicato lavoro quotidiano". "Fra le misure, particolare rilievo - ha concluso il ministro - anche la previsione della sicurezza stradale come materia obbligatoria in tutte le scuole di ogni ordine e grado".
Le innovazioni puntano decisamente ad accrescere la sicurezza su strade e autostrade e prevedono la tolleranza zero su alcol e droghe per i neopatentati, ma anche per i guidatori professionisti, vale a dire i conducenti di autobus, pullman, taxi e mezzi commerciali. Limiti di velocità più bassi per chi è fresco di patente, ma anche nuova enfasi sulla sicurezza con esami più severi, che prevedono anche la prova di guida, per conseguire il 'patentino' per guidare ciclomotori e minicar. Per chi guida una di queste vetturette, cinture di sicurezza sempre allacciate e multe 'salate' per chi prova a 'truccarne' il motore, non solo per i proprietari, ma anche per i meccanici. Maggiore protezione anche per i pedoni: 8 punti in meno sulla patente, contro i 5 precedenti, per chi non rispetta i pedoni che attraversano le strisce e se le strisce non ci sono o non sono visibili, la sanzione è più bassa ma comunque raddoppiata. Sale a 200 euro il tetto oltre il quale è possibile rateizzare le multe per chi ha redditi sotto i 10.628,16 euro.
Cancellata, invece,la norma che consentiva la sosta delle biciclette sui marciapiedi e all'interno delle aree pedonali in mancanza di appositi parcheggi, se non recavano intralcio ai pedoni e disabili. Disco roso anche alla possibilità di trasportare i bambini (tra i 5 e i 12 anni) con seggiolino sui motocicli e all'obbligo di caschetto per i conducenti di bici con meno di 14 anni.
Le multe dovranno servire per la manutenzione delle strade, il potenziamento della segnaletica, il finanziamento dei controlli e accertamento della guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Una quota parte delle maggiori entrate andranno per il 25% al ministero dei Trasporti, il 10% al Viminale per l'acquisto di automezzi. Altro 5%, sempre al Viminale, per gli accertamenti sulle strade, e ulteriore 5%, per garantire la piena funzionalità degli organi di polizia stradale. Il 5%, sarà dirottato invece a Viale Trastevere, al ministero dell'Istruzione, per promuovere programmi di sicurezza stradale in classe.
Invece, i proventi delle multe per eccesso di velocità, al netto delle spese, sono attribuiti al 50% all'ente proprietario della strada sui cui è stato effettuato l'accertamento (proventi da impiegarsi nella regione in cui è avvenuto l'accertamento) e all'ente da cui dipende l'organo accertatore, vale a dire al comune. La disposizione non si applica alle strade affidate in concessione. Gli enti devono destinare le quote dei proventi per interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle strade, comprese segnaletica e barriere, e di impianti, arredi, attrezzature e pertinenze, al potenziamento delle attività di controllo delle violazioni. L'ente deve trasmettere entro il 31 maggio di ogni anno una relazione al ministero delle Infrastrutture indicando l'ammontare complessivo dei proventi e gli interventi realizzati. La percentuale dei proventi è ridotta del 30% per l'ente che non trasmette la relazione. Si prevede, poi, un inasprimento delle sanzioni amministrative per chi sfora il limite di velocità. Per chi lo supera di oltre 40 Km/h, da 500 a 2mila euro e patente sospesa da 1 a 3 mesi. Chi supera, invece, il tetto di oltre 60 Km/h, dovrà pagare da 779 a 3.119 euro. Previsto, inoltre, che il posizionamento e l'uso degli autovelox fuori dai centri abitati non sia previsto entro un Km dal segnale del limite di velocità
Nessuna vacatio legis anche per le modifiche alla tabella dei punteggi, che in generale inaspriscono o introducono nuove sanzioni.

Gianluca Gioia

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