Indagine conoscitiva della Camera dei Deputati sul trasporto aereo
L'Italia non ha bisogno di più aeroporti, ma di aeroporti più grandi, più efficienti e meglio collegati alla rete ferroviaria e stradale.
I risultati: 1) E’ emersa l’esigenza di un piano nazionale aeroportuale che disincentivi la parcellizzazione concentrando le risorse disponibili su quelli prioritari. Sono quindi individuabili: a) aeroporti con traffico intorno a 5 milioni di passeggeri/anno (di interesse nazionale) per i quali si applica la direttiva 2009/12/CE sui diritti aeroportuali e su cui dovrebbe concentrarsi il potenziamento infrastrutturale e dei collegamenti intermodali veloci ferro/gomma; b) con traffico compreso tra 1 e 5 milioni, oggetto di una regolamentazione semplificata e di una liberalizzazione delle tariffe capace di effetti pro-competitivi; c) aeroporti stabilmente sotto a 1 milione, da mantenere per esigenze di continuità territoriale oppure in quanto stabilmente in equilibrio economico (senza finanziamenti pubblici). Da destinarsi in difetto al traffico merci, all’aviazione generale e d’affari e all’elicotteristica. 2) La realizzazione di nuovi aeroporti dovrebbe essere subordinata a una seria valutazione della sostenibilità economica dell’iniziativa (da finanziarsi comunque con capitali integralmente privati) tenendo conto anche dei servizi destinati all’aeroporto i cui costi ricadono sulla collettività. 3) Occorre concentrare le risorse sul potenziamento dei collegamenti degli aeroporti di interesse nazionale (Fiumicino, Malpensa, Linate, Venezia, Catania, Napoli, Palermo) attraverso una tempestiva pianificazione di medio periodo che veda il coinvolgimento di tutti i soggetti responsabili delle scelte politiche, gestionali e tecniche. 4) L’atteso incremento del traffico aereo impone il potenziamento delle infrastrutture degli aeroporti di maggiore rilevanza. Per il finanziamento degli investimenti, occorre recepire tempestivamente la direttiva sui diritti aeroportuali, attraverso un intervento normativo organico di revisione dell’intera disciplina. Bisogna semplificare le procedure di approvazione dei contratti di programma tra l’ENAC e le SGA nonché prevedere l’adozione di specifici strumenti di programmazione da parte di quest’ultime. 5) Sarebbero opportuni interventi normativi volti a rafforzare i poteri di controllo dell’ENAC sulle SGA, sui vettori, sui prestatori di servizi, definendo standard di sicurezza e qualità dei servizi, il cui mancato rispetto sia sanzionato in misura ragguardevole. In tal senso sarebbe funzionale la trasformazione dell’ENAC in Agenzia (ente pubblico economico). 6) Dovrebbe essere promossa, tramite ENAV SpA, la massima integrazione operativa tra tutti i soggetti operanti in aeroporto (cabina di regia) che possa riflettersi positivamente sui livelli di servizio per i consumatori finali. Nell'ambito di un mercato internazionale estremamente competitivo sembrerebbe altresì utile sostenere l'attività di ENAV nelle iniziative volte al rafforzamento della società, anche sotto il profilo economico e gestionale, valorizzando le sue competenze tecniche che la rendono leader in Europa. 7) In caso di dissesto delle compagnie aeree, sarebbe opportuno prevedere specifiche forme di tutela a vantaggio delle SGA, delle società che forniscono i servizi di assistenza a terra e ai passeggeri, tra cui l’istituzione di un apposito Fondo di Garanzia. 8) Dovrebbero essere introdotte misure normative che semplifichino la disciplina delle società di handling (garantendo condizioni di parità tra tutti gli operatori del settore) nonché quella dei servizi antincendio e del rifornimento del carburante. 9) Occorrono azioni di sostegno al trasporto merci, che comprendano l’individuazione di hub specializzati, il potenziamento dei collegamenti intermodali, l’attuazione di provvedimenti normativi e amministrativi per lo svolgimento dei voli notturni (con effetti favorevoli sulla concorrenza e sulla qualità dei servizi nell’industria dell’ handling), la maggiore flessibilità di orario dei servizi doganali, l’armonizzazione della normativa sulla sicurezza con quella doganale. 10) Occorre favorire lo sviluppo dell’aviazione generale e d’affari, la semplificazione amministrativa e la riduzione dei costi dei servizi per i piccoli aeroporti attribuendo all’ Aero Club d’Italia la gestione delle procedure amministrative e di controllo.