Infrastrutture, Berlusconi: priorità alle iniziative strategiche
Cambio di passo sui fondi Fas al Sud

ROMA, 22 agosto 2010 - Semplificare le procedure e recuperare le risorse non spese negli anni scorsi. Per poi concentrarle su pochi e grandi obiettivi. Da qui dovrebbe partire la fase due del governo sul Mezzogiorno. Le linee guida sono state annunciate dal premier Silvio Berlusconi venerdì sera. Oltre alla creazione della banca del Sud "per il finanziamento delle piccole realtà imprenditoriali" e al completamento della riforma federale, si cercherà di concentrare i fondi europei su "grandi iniziative strategiche». Tra le quali rientreranno sicuramente, ha detto il Cavaliere, il ponte sullo Stretto e il completamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria". A proposito delle infrastrutture il presidente del Consiglio ha sottolineato che "dal 2002 al 2009, nonostante due anni di blocco del governo Prodi, su un valore di opere approvate dal Cipe è già cantierate o affidate, pari a circa 68 miliardi di euro, sono stati triplicati gli interventi ubicati nel Mezzogiorno". Per invertire la rotta l'esecutivo starebbe pensando a delle novità procedurali da introdurre attraverso una serie di emendamenti al ddl Calderoli sulle semplificazioni che il Senato esaminerà dopo la pausa. A spiegare quali è stato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti: ridurre i costi delle opere mettendo un freno alle richieste compensative dei comuni attraversati dai cantieri; porre un tetto alle riserve e ai rialzi delle imprese. A queste potrebbe aggiungersi lo snellimento dei passaggi che regolano le delibere Cipe per la messa a gara dei fondi. E qui veniamo all'altro caposaldo della strategia del governo: un migliore utilizzo delle risorse dei Fondi per le aree utilizzate (Fas). I numeri fin qui raccolti non sono confortanti. Stando al monitoraggio realizzato dal titolare degli Affari regionali Raffaele Fitto sulla programmazione 2000-2006, il Mezzogiorno ha speso appena il 38% delle poste a disposizione rispetto al 65% del Centro-nord.