Legambiente, in Italia 2,7 milioni di pendolari: +11,5% in 3 anni
Ma convivono con ritardi, affollamento treni, poche risorse
Roma, 17 dicembre 2010 - Secondo il dossier presentato da Legambiente, che già da 5 anni offre una fotografia della situazione del trasporto ferroviario regionale e metropolitano in Italia, il 2011 sarà segnato da una vera emergenza. Infatti, sono moltissimi i treni e le tratte che corrono il rischio di essere soppresse a fronte dei forti aumenti dei prezzi. Inoltre il servizio sembra destinato a peggiorare nonostante la domanda in crescita in tutta la penisola.
È importante riflettere sul dato dei pendolari che in Italia ogni giorno si spostano si tratta infatti di 2,7 milioni di persone. Altro dato interessante è che queste cifre elevate sono il frutto di tre anni di continua crescita (si tratta di un incremento del 11,5%). Tuttavia sembra che il 2011 sarà, con tutta probabilità, "l’anno nero" del trasporto ferroviario in Italia. Secondo quanto emerge dal rapporto Pendolaria 2010 di Legambiente, "verranno tagliati 154 treni a lunga percorrenza su 600, mentre, per quanto riguarda il servizio ferroviario pendolare, mancano 800 milioni di euro rispetto al 2010, ossia il 45% delle risorse necessarie per garantire un servizio, già in molti casi carente. La conseguenza inevitabile sarà un drastico taglio dei treni in circolazione".
Secondo Legambiente il problema è la cancellazione dei 1.215 milioni di euro dei trasferimenti alle Regioni per il fondo del servizio ferroviario, e anche la soppressione della norma contenuta nella Finanziaria 2008, che consentiva alle Regioni di trattenere una quota dell’accisa sul gasolio per il servizio ferroviario locale a partire dal 2011. "Il ministero delle Infrastrutture però - spiega Legambiente - è riuscito ad ottenere 400 milioni per l'autotrasporto e 1.230 milioni di euro per nuove strade e autostrade, tra Legge Obiettivo e Expo di Milano, nonostante il trasporto su gomma sia responsabile di oltre il 20% delle emissioni di CO2 prodotte nel nostro Paese, con una tendenza in costante crescita".
Quel che emerge dal rapporto è che dal 2000 verso l’autotrasporto "sono piovuti 4 miliardi di euro, e neanche l’ultima finanziaria ha fermato un generoso stanziamento di 400 milioni per sconti sui pedaggi, sgravi fiscali, detrazioni varie. Per quanto riguarda strade e autostrade, attraverso la Legge Obiettivo, sono stati finanziati complessivamente interventi dal 2002 ad oggi per oltre 35 miliardi di euro". Legambiente sottolinea anche che i Governi che si sono susseguiti in questi anni hanno premiato per il 70% gli investimenti in strade e autostrade, a scapito delle reti metropolitane (16% del totale), e soprattutto delle linee ferroviarie, con il solo 13,7% degli investimenti totali. Inoltre emerge anche che le Regioni continuano a privilegiare la strada a danno della ferrovia, sia in termini di spesa per le infrastrutture che per le risorse assegnate al servizio ferroviario pendolare.
E, anche se in genere la situazione è allarmante, ci sono anche dati positivi. I numeri di Pendolaria 2010 mostrano, infatti, che "dove si è investito con attenzione i risultati sono stati positivi". In Campania, ad esempio, gli investimenti per le infrastrutture, il miglioramento del servizio e l’abbonamento unico hanno permesso di raggiungere risultati significativi. Se si pensa che tra, il 2000 e il 2010, i viaggiatori che ogni giorno utilizzano i treni sono cresciuti del 57%, e che nell’area metropolitana di Napoli si sfiorano punte vicine al 75% di crescita. In Toscana, i nuovi treni a doppio piano che sono già in funzione in alcune linee, il recupero delle stazioni, e il Memorario (orario coordinato con altri mezzi del trasporto pubblico), hanno permesso una crescita degli abbonati del 18% in tre anni arrivando a 57.000 nel 2010, mentre la linea di tram Santa Maria Novella-Scandicci, inaugurata nel febbraio di quest’anno, trasporta oggi ben 15 mila viaggiatori al giorno, 3 mila dei quali sottratti al traffico veicolare.