Maltempo, il ministro Matteoli: "Serve più coordinamento, da affidare all'Interno"
Il ministro ha chiesto anche la rivisitazione dei sistemi di comunicazione e la definizione di un codice comportamentale con gli autotrasportatori

"L'incontro che ho voluto convocare - ha spiegato Matteoli nel corso della conferenza stampa al termine dell'incontro- non mirava soltanto ad essere una presa d'atto e una ricerca di responsabilità. L'obiettivo è stato quello di trovare soluzioni per evitare il ripetersi di situazioni come quelle che si sono verificate nel fine settimana. Non è stata una cosa di poco conto - ha voluto puntualizzare Matteoli - non è stata una questione di pochi centimetri di neve. L'Italia si è trovata nella morsa di un freddo non usuale. E molti Paesi europei più attrezzati di noi, come Germania, Francia e Belgio hanno avuto grandi difficoltà. Questo non vuol dire - ha proseguito Matteoli - 'mal comune, mezzo gaudio'".
Come ha spiegato Matteoli, quello che è "chiaramente emerso dall'incontro di oggi è che c'è bisogno di nuove leggi. C'è il decreto del 27 gennaio del 2005 che resta un punto di riferimento molto forte". Il ministro delle Infrastrutture ha indicato ciò che non ha funzionato nei giorni dell'emergenza: "non ha funzionato l'informazione che non è arrivata nelle case degli italiani; c'è stata una sottovalutazione di quello che stava accadendo con notizie che miravano più a tranquillizzare; le autostrade si sono intasate anche a causa dell'ingresso di mezzi senza catene a bordo, contravvenendo a quello che prevede il nuovo codice della strada".
. Il terzo punto su cui intervenire, ha aggiunto Matteoli, è la "definizione con gli autotrasportatori di un codice di comportamento per evitare percorsi spontanei". Il ministro ha poi espresso rispetto per i prefetti, "però - ha precisato - devono vigilare e interdire quando non è più possibile andare su una autostrada". Infine, per quanto riguarda i mezzi di soccorso delle concessionarie autostradali, secondo Matteoli non c'è da discutere sul numero, ma di fatto "non c'è stata la possibilità di operare".
Alla luce dei disagi causati dalla neve alla circolazione stradale venerdì scorso l'Anas lavorerà per avere "un piano per un maggior coordinamento e una individuazione più puntuale dei percorsi alternativi in caso di eventi eccezionali". Lo ha detto il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, al termine dell'incontro al ministero dei Trasporti. Ciucci ha sottolineato che l'Anas "ha schierato centinaia di mezzi e migliaia di persone sulle strade statali", ma ha anche ricordato che "il sistema stradale è un sistema di vasi comunicanti e a volte la chiusura tardiva o anticipata porta a conseguenze sulla rete stradale".
L'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci, nel corso della conferenza stampa ha detto che la sua società è disponibile ad avere un "gesto di attenzione e sensibilità per coloro che hanno passato la notte bloccati sulle autostrade" ma non si tratta di rimborsi e tanto meno di un'assunzione di responsabilità nei confronti di quanto è accaduto venerdì e sabato scorso sulle autostrade italiane. "Intanto - ha detto Castellucci conversando con i giornalisti - aspettiamo innanzitutto che la 'class action' annunciata prenda forma. Con la procedura di conciliazione attivata con le associazioni dei consumatori pensiamo di riuscire a dare comunque una soluzione rapida ed efficiente a chi ha passato la notte in autostrada. Stiamo parlando di gesti di attenzione doverosi".
L'amministratore delegato delle Fs Spa Mauro Moretti, dal canto suo, ha annunciato che "le Ferrovie provvederanno a rimborsare il biglietto nei casi di ritardi oltre le 4-5 ore". "Non abbiamo avuto una interruzione della circolazione ma si sono verificati ritardi notevoli - ha proseguito Moretti -. Stiamo valutando con le associazioni dei consumatori il rimborso dell'intero biglietto nei casi in cui i ritardi siano stati di oltre 4-5 ore". Come ha spiegato Moretti, le emergenze più gravi si sono avute nella stazione di Santa Maria Novella e sulla linea tirrenica dove i treni non riuscivano ad avere la captazione.
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