Ripresi i lavori nel cantiere della Torino-Lione
Dopo i duri scontri del 3 luglio che hanno provocato circa 400 feriti

Roma, 4 luglio 2011 - Dopo una giornata di vera guerriglia, i lavori al cantiere della Nuova Linea Torino Lione sono ripresi. E’ questa la miglior risposta alle 12 ore di “violenza inaudita” – come è stata definita dalle stesse forse dell’ordine – che si è scatenata domenica 3 luglio attorno al primo cantiere dell’opera: quello dell’unica discenderia italiana, la galleria di Chiomonte.
Intanto, oggi prende il via a Roma la Conferenza Intergovernativa Italia-Francia che dovrà concludersi con la firma del nuovo trattato fra i due Paesi. Un passo fondamentale – richiesto anche dall’Ue – per sancire in maniera definitiva l’avvio concreto dei lavori, i tempi e la nuova ripartizione dei costi dell’opera inserita nel Corridoio 5.
All’alba, quindi, i lavori al cantiere per il tunnel geognostico, in località La Maddalena sono regolarmente ripresi dopo gli scontri della giornata precedente. In linea con quanto annunciato ieri (domenica) dal Commissario di Governo Mario Virano che, commentando la giornata di violenze, aveva detto: “Oggi a Chiomonte le forze dell’ordine hanno respinto a prezzo di molti feriti l’attacco di bande teppistiche difendendo il cantiere della Maddalena che da domani riprenderà la sua normale attività. Va detto con chiarezza che in questo caso i violenti non erano degli ‘infiltrati’ nel movimento, ma degli ‘invitati’ di cui era prevista la partecipazione ed auspicato il ruolo di testa d’ariete. La recinzione del cantiere ha retto bene: ciò che è andata in frantumi è la legittimazione morale dei NoTav come movimento pacifista”.
In effetti, la giornata di proteste di domenica 3 luglio si è nettamente spaccata in due.
Al mattino c'è stata una parte pacifica della manifestazione, come sottolineato un po’ da tutti i protagonisti, con un corteo coordinato dai Sindaci dei Comuni contrari al cantiere. Successivamente, si è scatenata l’azione dei black bloc: circa 300 individui provenienti anche dall’estero che hanno tentato a più riprese di entrare nel cantiere. Per la Questura i manifestanti in totale sono stati 6.000, per i No Tav dieci volte tanto. Più che quella dei numeri, tuttavia, ha pesato la guerra fatta di bottiglie piene di ammoniaca, bombe carta, petardi, pietre e spranghe. Numerosi gli attacchi ai quali il cantiere ha resistito.
Pesante però il risultato finale. Stando agli ultimi dati disponibili, è di quasi 400 feriti tra forze dell'ordine e dimostranti il bilancio con cui si è chiusa la lunga giornata. In particolare sono 188 gli uomini delle forze dell'ordine feriti negli scontri: 37 carabinieri, 15 finanzieri e 136 agenti della Polizia di Stato (un primo dirigente, 5 funzionari e 130 operatori dei reparti mobili). A quanto riferiscono fonti del Movimento No Tav invece, sarebbero 223 i feriti tra i manifestanti. Quattro manifestanti sono stati arrestati e un altro denunciato a piede libero. Chiuse per buona parte della giornata anche l'autostrada A32 Torino-Bardonecchia e la Statale 24 che sono state riaperte solo in tarda serata.
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